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Flotilla: liberati due italiani, diversi attivisti ancora in carcere in Israele

Marina israeliana abborda la Freedom Flotilla
Marina israeliana abborda la Freedom Flotilla Diritti d'autore  AP
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le autorità israeliane hanno liberati due italiani che facevano parte della missione della Flotilla abbordata all'inizio della settimana. Trasferiti in Giordania, faranno rientro nelle prossime ore. Secondo quanto riferito, nel carcere israeliano ci sarebbero ancora diversi membri dell'equipaggio

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Beatrice Lio e Vincenzo Fullone, gli ultimi due italiani membri dell'equipaggio della seconda Flotilla abbordata dalla Marina israeliana all'inizio della settimana, sono stati liberati dal carcere di Ketziot e sono stati portati in Giordania, dopo aver attraversato il valico di Allenby.

I due attivisti, a differenza dei loro compagni, non avano optato per il rimpatrio immediato ma hanno scelto di attendere il provvedimento di espulsione delle Autorità israeliane.

La notizia del rilascio è stata data domenica mattina dall'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv e poi è stata confermata dal movimento Freedom Flotilla.

Secondo quanto si apprende, una volta in Giordania, Lio e Fullone saranno assistiti dal personale dell'Ambasciata d'Italia ad Amman che ne agevolerà il rientro in Italia

Attivisti della Flotilla ancora in carcere in Israele

In un comunicato diffuso venerdì, il movimento aveva riferito che 89 dei 145 attivisti che avevano partecipato alla missione bloccata da Israele sono stati liberati. Altri hanno rientro sabato, ma risulterebbero ancora in carcere Huwaida Arraf, di origini palestinesi e statunitensi, Zohar Chamberlain Regev (tedesca-israeliana), Omer Sharir (israeliano) e anche le tre canadesi Devoney Ellis, Sadie Mees e Nikita Stapleton.

Sabato è tornata in Italia l'attivista Francesca Amoruso, dopo essere stata bloccata insieme al resto della Flotilla nelle acque internazionali.

"Accolta come se avessi portato a termine chissà quale impresa. Grazie, grazie davvero. Ma io non ho fatto nulla. Da due anni a questa parte, mi sentivo immobile, impotente, incapace di provare davvero una gioia, di viverla per più di 10 minuti, o di assaporare realmente, tanto il cibo quanto ogni esperienza quotidiana. Poi, ho scelto: ci provo, con tutto quello di cui dispongo, con tutte le mie forze. E, mentre ho cercato, con il mio minuscolo contributo, di essere parte del risveglio, di vedere con i miei occhi in modo più nitido il sogno e la speranza, purtroppo ancora così lontani, di una Palestina Libera, la Palestina ha liberato me", ha scritto Amoruso in un post sui social media mostrando il suo arrivo all'aeroporto di Bari.

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