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Ungheria e Slovacchia chiedono l'intervento dell'Ue dopo attacchi ucraini a un oleodotto chiave

Un operaio esamina un campione alla stazione di ricezione dell'oleodotto "Druzhba", in Ungheria, giovedì 11 gennaio 2007,
Un operaio esamina un campione alla stazione di ricezione dell'oleodotto "Druzhba", in Ungheria, giovedì 11 gennaio 2007, Diritti d'autore  ZSOLT SZIGETVARY/AP2007
Diritti d'autore ZSOLT SZIGETVARY/AP2007
Di Sandor Zsiros
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'Ucraina ha attaccato per la terza volta l'oleodotto Druzhba, bloccando le forniture di petrolio a Slovacchia e Ungheria, che hanno chiesto l'intervento di Bruxelles. La Commissione europea non ha ancora commentato la richiesta. Intanto Trump si è detto "molto arrabbiato" per gli attacchi

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I ministri degli Esteri ungherese e slovacco hanno chiesto alla Commissione europea un intervento per fermare i continui attacchi dell'Ucraina all'oleodotto Druzba, in territorio russo.

L'ultimo attacco ha colpito la stazione di pompaggio del petrolio di Unecha giovedì sera. Si tratta del terzo attacco in una settimana, che di fatto blocca le forniture di petrolio russo all'Ungheria e alla Slovacchia. Entrambi i Paesi continuano a importare grandi quantità di petrolio russo.

"Dato che negli ultimi anni l'Ue e gli Stati membri hanno fornito all'Ucraina sostegno pari a centinaia di miliardi di euro, riteniamo del tutto irresponsabili le azioni dell'Ucraina, che minacciano gravemente la sicurezza energetica dell'Ungheria e della Slovacchia", si legge nella lettera firmata dall'ungherese Péter Szijjártó e dallo slovacco Juraj Blanár inviata a Bruxelles.

La Commissione europea ha confermato di aver ricevuto la lettera venerdì pomeriggio e ha ricordato che ogni Stato membro è tenuto a mantenere scorte di sicurezza di petrolio greggio o prodotti petroliferi pari ad almeno 90 giorni di importazioni nette.

Secondo un portavoce, sia l'Ungheria che la Slovacchia dispongono di riserve sufficienti, e non vi sarebbe alcun impatto sulla sicurezza europea in quanto nessuno dei due paesi avrebbe segnalato l'utilizzo di tali scorte.

L'attacco all'oleodotto dell'Amicizia

L'Ucraina non ha ammesso ufficialmente di aver colpito le strutture petrolifere. Ma Robert Brovdi, a capo delle Forze di sistemi senza pilota dell'Ucraina, ha postato un video sul suo account Telegram, in cui si vede la stazione petrolifera in fiamme in seguito all'ultimo bombardamento.

Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha annunciato sul suo account X che le consegne di petrolio per entrambi i Paesi si fermeranno per almeno cinque giorni.

"Siamo chiari: con questi attacchi l'Ucraina non sta danneggiando la Russia, ma l'Ungheria e la Slovacchia", ha detto.

L'oleodotto Druzhba, conosciuto come oleodotto dell'Amicizia, trasporta il petrolio dalla Russia all'Europa centrale attraverso l'Ucraina e la Bielorussia.

L'Ungheria e la Slovacchia sono gli unici Stati membri dell'Ue che ancora ricevono il petrolio russo attraverso l'oleodotto, dopo aver ottenuto una deroga alle sanzioni del blocco che colpiscono le esportazioni di petrolio russo.

Trump arrabbiato per l'attacco

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha reagito prontamente alla notizia con una risposta scritta a mano a un messaggio di denuncia degli attacchi scritto alla Casa Bianca dal premier ungherese Viktor Orban e pubblicato dal governo ungherese.

"Viktor - mi rattrista sentire ciò - sono molto arrabbiato. Dillo alla Slovacchia. Sei un mio grande amico".

Ma il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha risposto su X a un tweet del suo omologo ungherese in cui sostiene che l'Ucraina vuole trascinare l'Ungheria nella guerra.

"Peter, hai molta solidarietà da parte nostra quanta ne abbiamo noi da parte tua", ha risposto Sikorski, riferendosi ai frequenti veti del governo ungherese in seno all'Ue quando si tratta di sostenere l'Ucraina.

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