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Fact-checking: la Svezia deporta gli immigrati che "non aderiscono ai valori occidentali"?

Un poliziotto sorveglia la coda di persone appena arrivate alla stazione di Hyllie, il 19 novembre 2015.
Un poliziotto sorveglia la coda di persone appena arrivate alla stazione di Hyllie, il 19 novembre 2015. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Estelle Nilsson-Julien
Pubblicato il
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Il governo svedese ha fatto della repressione dell'immigrazione uno dei suoi obiettivi principali, ma le affermazioni online sono fuorvianti

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In una serie di post, gli utenti online hanno affermato che la Svezia sta "cercando di deportare gli immigrati che hanno acquisito la cittadinanza svedese" per non essersi "integrati nella società occidentale".

Questi post hanno fatto il giro dei social media per mesi, e uno condiviso a dicembre ha accumulato più di 4 milioni di visualizzazioni.

Tuttavia, l'affermazione è fuorviante e non è del tutto in linea con la posizione del governo svedese.

Qual è la posizione del governo svedese sulla migrazione

Il governo svedese - composto da una coalizione di centro-destra, sostenuta dai Democratici svedesi di estrema destra (Ecr) - ha fatto della repressione dell'immigrazione uno dei suoi obiettivi principali.

Sebbene la Svezia stia valutando la possibilità di modificare la propria costituzione per consentire alle autorità di togliere la cittadinanza ai cittadini con doppia nazionalità, questa misura sarebbe rivolta agli individui che ottengono il passaporto in modo fraudolento o a coloro che commettono reati considerati una minaccia per la sicurezza nazionale.

Allo stato attuale, la proposta dovrebbe essere votata dal Parlamento svedese il prossimo anno.

Screenshot of misleading online posts
Screenshot of misleading online posts X and Facebook

Il governo svedese ha anche appoggiato un piano per introdurre un corso obbligatorio sulla conoscenza della società e della cultura svedese nei test di cittadinanza. Secondo i funzionari svedesi l'obiettivo del test sarebbe quello di escludere gli immigrati non integrati nella società occidentale dall'ottenimento della cittadinanza.

La Svezia sta anche sviluppando incentivi finanziari per il rimpatrio su base volontaria, come ha dichiarato il primo ministro svedese a Euronews all'inizio di quest'anno.

"Le persone che hanno il diritto legale di rimanere in Svezia ma fondamentalmente non si integrano, fondamentalmente non apprezzano lo stile di vita svedese, almeno possono pensare di tornare nel loro Paese d'origine", ha dichiarato il premier Ulf Kristersson in un'intervista di maggio.

Nell'ambito di questo piano, la Svezia intende aumentare la somma di denaro offerta agli immigrati come incentivo finanziario a lasciare il Paese da 900 a 32mila euro a partire dal 1° gennaio 2026.

Tuttavia, ciò non equivale a deportazioni forzate per mancata adesione ai valori occidentali, come suggerito dagli utenti dei social media.

Una svolta politica controversa

La nazione nordica ha iniziato a rivedere la propria politica di asilo nel 2015, adottando una posizione molto più rigida nella valutazione delle domande, dopo avere ospitato un numero record di richiedenti asilo: più di 160mila persone provenienti da Afghanistan, Iraq e Siria.

Le politiche del governo hanno suscitato critiche da parte delle organizzazioni che si occupano di migrazione, che sostengono che aumentano il rischio di discriminazione dei migranti, di acuire le tensioni sociali e di rendere più difficile l'integrazione dei migranti.

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