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I Paesi Bassi aprono la strada al “modello Trump”: 500 milioni per armi Usa all’Ucraina

Il primo ministro olandese Dick Schoof saluta il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a margine del vertice NATO all'Aia, Paesi Bassi, martedì 24 giugno 2025.
Il primo ministro olandese Dick Schoof saluta il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a margine del vertice NATO all'Aia, Paesi Bassi, martedì 24 giugno 2025. Diritti d'autore  Markus Schreiber/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Malek Fouda
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L’Olanda diventa il primo Paese Nato a finanziare l’acquisto di armi statunitensi per Kyiv sotto il nuovo schema promosso da Donald Trump, contribuendo con 500 milioni di euro a rafforzare lo scudo difensivo ucraino

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I Paesi Bassi sono diventati il primo Paese della Nato a finanziare l’acquisto di armi statunitensi per l’Ucraina, contribuendo con un pacchetto da 500 milioni di euro, che include missili e componenti per sistemi Patriot.

L’annuncio arriva mentre la Nato lancia un nuovo meccanismo di sostegno militare a Kiev promosso dal presidente Usa Donald Trump, che dopo la sua rielezione ha imposto che siano gli alleati europei a finanziare gli aiuti militari.

Il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans ha confermato l’iniziativa con un post su X, sottolineando che si tratta di una prima assoluta nell’ambito Nato. Il pacchetto – ha dichiarato – è fondamentale per aiutare le forze ucraine a respingere gli attacchi russi, e per rafforzare la sicurezza dell’intero continente europeo.

A esprimere pieno sostegno è stato anche il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, ex premier olandese, che ha definito il contributo “un segnale forte” da parte dei Paesi Bassi e ha invitato gli altri alleati a seguire l’esempio, nell’ambito dell’iniziativa congiunta “Prioritised Ukraine Requirements List”.

Un nuovo modello Nato guidato dagli europei

Il nuovo sistema nasce dopo che il presidente Trump, rieletto alla Casa Bianca nel 2024, ha chiarito che gli Stati Uniti continueranno a fornire armi a Kiev, ma solo se saranno pagate dagli alleati europei. Al momento, però, Washington non ha fornito dettagli pratici su come funzionerà questo modello. La Nato ha assunto il ruolo di coordinamento, suddividendo gli aiuti in pacchetti da 500 milioni di euro, finanziati da membri europei e dal Canada.

In questo quadro, l’Olanda è il primo Paese a formalizzare un contributo. Il primo ministro olandese Dick Schoof ha affermato che l’iniziativa serve non solo a sostenere la libertà dell’Ucraina, ma anche quella dell’intera Europa.

Gli Usa plaudono all’iniziativa

L’ambasciatore statunitense presso la Nato, Matt Whitaker, ha accolto con entusiasmo l’annuncio olandese, dichiarando che si tratta di una risposta concreta alla richiesta di Trump: fare in modo che l’Europa compri armi americane per aiutare Kiev, esercitare pressione sulla Russia e, al tempo stesso, stimolare l’occupazione negli Stati Uniti. Whitaker si è detto fiducioso che “altri alleati seguiranno presto”.

Nel frattempo, Berlino ha annunciato la consegna di altri due sistemi di difesa aerea Patriot, mentre anche Norvegia e altri Paesi hanno recentemente acquisito tecnologie statunitensi per supportare l’Ucraina, in un’azione concertata sotto l’ombrello Nato.

Zelensky ringrazia Amsterdam

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lodato il gesto dei Paesi Bassi, definendolo un contributo concreto allo scudo aereo contro il terrore russo. “Questo pacchetto aiuterà a salvare vite umane ed è arrivato in un momento cruciale”, ha dichiarato.

Zelensky ha anche collegato l’iniziativa olandese al vertice Nato tenutosi a giugno all’Aia, dove si è discusso ampiamente su come proseguire il supporto a Kiev in modo sostenibile anche con i cambiamenti politici in corso, a partire dalla nuova amministrazione americana.

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