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Nuova Zelanda, bambina trovata in una valigia nel bagagliaio di un autobus: arrestata una donna

Un autobus interurbano si prepara a partire da Timaru, in Nuova Zelanda, il 14 ottobre 2022.
Un autobus interurbano si prepara a partire da Timaru, in Nuova Zelanda, il 14 ottobre 2022. Diritti d'autore  AIMAN AMERUL MUNER/AP
Diritti d'autore AIMAN AMERUL MUNER/AP
Di Nela Heidner
Pubblicato il
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Orrore in Nuova Zelanda: una bambina di due anni è stata trovata in una valigia nel bagagliaio di un autobus. Arrestata una donna di 27 anni accusata di abuso su minore. La piccola è salva

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Una donna di 27 anni è stata arrestata in Nuova Zelanda domenica scorsa dopo che una bambina di due anni è stata trovata nascosta all’interno di una valigia nel bagagliaio di un autobus. L’inquietante scoperta è avvenuta a nord di Auckland, quando l’autista ha notato un movimento sospetto nella valigia durante una fermata programmata, dopo che un passeggero aveva chiesto di accedere ai propri bagagli.

All’apertura del bagagliaio, l’autista ha individuato la valigia e l’ha aperta, trovando la bambina con addosso solo un pannolino. Nonostante fosse molto accaldata, la piccola sembrava fisicamente illesa. Secondo quanto riportato da Radio New Zealand, si trovava nella valigia da quasi un’ora.

La bambina è stata immediatamente portata in ospedale per accertamenti e domenica sera risultava ancora ricoverata, ma fuori pericolo.

La donna responsabile del trasporto della valigia è stata accusata di abuso e/o negligenza nei confronti di un minore e dovrà comparire in tribunale. Le autorità non hanno ancora rivelato l’identità della donna né specificato la sua relazione con la bambina.

L’episodio ha suscitato sgomento nella comunità locale. Kristel Faber, dipendente di un negozio nella zona, ha definito l'accaduto “bizzarro e inquietante”. Un’altra residente ha commentato con dolore: “Chi mette un bambino in una valigia chiusa insieme agli altri bagagli? È straziante”.

Le indagini sono in corso per chiarire le motivazioni e il contesto dell’accaduto, mentre il caso ha acceso l’attenzione pubblica sulla tutela dell’infanzia e le dinamiche familiari a rischio.

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