I tre politici del partito Te Pāti Māori hanno eseguito in aula la danza tradizionale quando è stato chiesto loro se fossero favorevoli a una controversa proposta di legge volta a ridefinire il trattato di fondazione del Paese con il popolo Māori
Tre deputati sono stati sospesi giovedì dal parlamento neozelandese per avere eseguito in aula il mese scorso la Haka, una danza tradizionale dei guerrieri Māori, per protestare contro una proposta di legge che, secondo i critici, annullerebbe i diritti dalla popolazione nativa della Nuova Zelanda.
Alla deputata Hana-Rāwhiti Maipi-Clarke è stato inflitto un bando di sette giorni e ai leader del suo partito, Debbie Ngarewa-Packer e Rawiri Waititi, un'interdizione di 21 giorni.
Il partito dei tre, il Te Pāti Māori (Partito Māori), è schierato a sinistra e si batte per i diritti della minoranza Māori. Non è stata la prima volta che la danza è stata usata in aula come strumento di identità e protesta.
Una commissione parlamentare ha raccomandato la sospensione dei tre legislatori per avere agito in "un modo che potrebbe avere l'effetto di intimidire un membro della Camera".
Prima d'ora la sospensione più lunga comminata dal Parlamento neozelandese a un proprio membro era stata di tre giorni, tanto che quella di Ngarewa-Packer e Rawiri Waititi stabilisce un nuovo record.
I tre politici hanno protestato a loro modo contro un disegno di legge sui principi del trattato, largamente impopolare, che secondo loro avrebbe danneggiato i diritti delle popolazioni indigene.
Il disegno di legge, poi respinto, mirava a definire legalmente i principi del Trattato di Waitangi del 1840, il patto firmato tra i leader Māori e la Corona britannica durante la colonizzazione della Nuova Zelanda.
Più di 40mila persone hanno protestato fuori dal Parlamento durante la prima lettura del disegno di legge lo scorso anno.
La protesta aveva provocato mesi di dibattito tra i legislatori su quali dovessero essere le conseguenze delle azioni dei politici Te Pāti Māori e se il Parlamento neozelandese apprezzasse la cultura Māori o si sentisse piuttosto minacciato da essa.