Secondo il Barometro di Booking.com e Statista, quasi metà degli albergatori europei fatica a trovare e trattenere personale con le competenze giuste
Quasi la metà (47 per cento) degli albergatori europei incontra difficoltà nel reperire e mantenere lavoratori con competenze o esperienze adeguate, secondo il Barometro europeo delle strutture ricettive 2025, pubblicato da Booking.com in collaborazione con Statista.
Giunto alla sua quinta edizione, lo studio si basa su un’indagine condotta su 1.160 dirigenti e manager del settore ricettivo in Europa.
Gli hotel indipendenti prevedono in media di assumere 2,72 dipendenti nei prossimi 12 mesi, mentre quelli appartenenti a catene stimano un fabbisogno più alto, con circa 5,85 nuove assunzioni nello stesso periodo.
Le intenzioni di assunzione variano però in modo significativo tra i diversi Paesi dell’Ue. Grecia e Spagna mostrano la maggiore propensione ad ampliare il personale, con rispettivamente 8,8 e 8,3 nuovi assunti previsti.
Al contrario, Germania e Austria risultano più prudenti: qui si prevede l’assunzione rispettivamente di 1,6 e 2,4 lavoratori.
"Più l’azienda è grande o di alto livello, maggiore è il fabbisogno di assunzioni per i prossimi 12 mesi", si legge nel rapporto.
Le figure più ricercate restano quelle a basso livello di qualifica e stagionali, come addetti alle pulizie, camerieri e personale di front office, che risultano in genere più semplici da trovare.
Le difficoltà aumentano invece per le posizioni manageriali, come direttori generali o responsabili marketing, per cui si registra una carenza significativa di candidati. Per ogni struttura che ha assunto un manager senza problemi, quasi 10 segnalano difficoltà.
Se da un lato i ruoli operativi sono richiesti e relativamente copribili (con un punteggio di “disponibilità” pari a 0,6), le posizioni manageriali restano problematiche: meno richieste dai datori, ma difficili da occupare, con un punteggio pari a 9,6.
Il problema è particolarmente evidente nelle strutture indipendenti, spesso penalizzate dalla mancanza di risorse per la formazione. Secondo i dati, il 17 per cento degli hotel indipendenti non offre alcuna formazione, contro appena il 2 per cento delle strutture di catena.
Tra le principali barriere all’assunzione di personale qualificato figurano le aspettative salariali troppo alte e la scarsa conciliazione tra vita privata e lavoro. Il fenomeno è più marcato in Italia, dove il 70 per cento degli albergatori lo identifica come problema chiave, e nei Paesi nordici, dove la percentuale è del 63 per cento.
Anche la stagionalità e l’instabilità contrattuale influenzano la difficoltà di attrarre lavoratori, in particolare in Grecia (58 per cento) e Croazia (56 per cento).
"Nonostante l’ottimismo, i maggiori ostacoli per le strutture ricettive europee sono l’aumento dei costi, il personale e la mancanza di competenze digitali", ha commentato Peter Lochbihler, responsabile globale degli affari pubblici di Booking.com.