La Commissione europea e la Casa Bianca stanno rilasciando dichiarazioni contraddittorie sull'accordo commerciale Ue-Usa, seminando confusione
L'accordo commerciale preliminare tra l'Unione europea e gli Stati Uniti, annunciato al termine di un incontro faccia a faccia tra Ursula von der Leyen e Donald Trump in Scozia, ha suscitato un'ondata di critiche per la sua natura fortemente sbilanciata a favore degli interessi statunitensi.
Lunedì la Commissione europea ha passato la giornata a informare i giornalisti per difendere l'accordo come un'ancora di stabilità e prevedibilità in tempi difficili, una pillola difficile da ingoiare ma necessaria per evitare una guerra tariffaria devastante attraverso l'Atlantico.
Poi la storia ha preso una nuova piega quando la Casa Bianca ha pubblicato una scheda informativa sull'accordo con molteplici affermazioni che non corrispondevano o contraddicevano in pieno la versione dei fatti presentata dalla Commissione poche ore prima.
Martedì, Bruxelles ha risposto con una propria dichiarazione, seminando ulteriore confusione. Euronews ha analizzato più da vicino lo scontro tra narrazioni.
I dazi Usa sui prodotti farmaceutici
Cosa dice la Casa Bianca: i prodotti farmaceutici saranno soggetti al dazio universale del 15 per cento che si applicherà alla maggior parte dei prodotti fabbricati nell'Ue a partire dal 1° agosto.
Cosa dice la Commissione: i prodotti farmaceutici saranno, per il momento, risparmiati dalla tariffa del 15 per cento e rimarranno invece soggetti all'attuale tasso dello zero per cento fino a quando l'amministrazione Trump non avrà completato la sua indagine sulla Sezione 232 del settore.
"Questo venerdì non ci saranno dazi sui prodotti farmaceutici", ha dichiarato un alto funzionario dell'Ue. Mentre l'indagine sulla Sezione 232 degli Stati Uniti potrebbe portare a una tariffa su misura e dolorosamente alta, come nel caso dell'acciaio e dell'alluminio, la Commissione prevede che il 15 per cento fungerà da tetto massimo, bloccando l'imposizione di ulteriori dazi.
"Credo che in questo caso l'impegno sarà onorato e rispettato", ha dichiarato Maroš Šefčovič, commissario europeo per il Commercio.
Acquisti di energia tra Ue e Usa
Cosa dice la Casa Bianca: l'Ue "raddoppierà" i suoi acquisti di energia statunitense, acquistando 750 miliardi di dollari entro la fine del secondo mandato di Trump. In pratica, si tratterà di 250 miliardi di dollari all'anno.
Cosa dice la Commissione: la Commissione, che ha negoziato l'accordo a nome di tutti i 27 Stati membri, non ha la competenza per determinare la quantità, il tipo e l'origine delle forniture energetiche acquistate da governi e aziende. Pertanto non può legalmente vincolare il blocco all'obiettivo di spendere 750 miliardi di dollari in energia americana.
La cifra annunciata è un'indicazione basata sulle necessità che l'Ue dovrà affrontare nei prossimi anni per eliminare gradualmente il consumo di combustibili fossili russi, uno sforzo arduo che ha potenziato il ruolo giocato dal gas naturale liquefatto (Gnl) statunitense.
"È importante ricordare che la Commissione europea non sta acquistando nessuna di queste materie prime e nemmeno il governo statunitense sta vendendo nulla di tutto ciò", ha dichiarato un portavoce della Commissione. "Sono tutte decisioni commerciali prese dalle aziende: quelle che comprano e quelle che vendono".
Il portavoce ha fatto notare che la cifra annuale di 250 miliardi di dollari sarebbe onnicomprensiva e comprenderebbe gli acquisti ordinari di carburante statunitense, che attualmente si aggirano tra i 92 e i 100 miliardi di dollari, così come la tecnologia e gli investimenti.
Impegno per gli investimenti negli Usa e nell'Unione europea
Cosa dice la Casa Bianca: l'Ue investirà 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro la fine del secondo mandato di Trump. "Questo nuovo investimento si aggiunge agli oltre cento miliardi di dollari che le aziende dell'Ue già investono negli Stati Uniti ogni anno", si legge nella scheda.
Cosa dice la Commissione: come per gli acquisti di energia, la Commissione non è in grado di progettare e realizzare investimenti per conto del settore privato. I 600 miliardi di dollari sono un'altra indicazione basata sui contatti dell'esecutivo con l'industria.
"Non è qualcosa che l'Ue, in quanto autorità pubblica, può garantire, è qualcosa che si basa sull'intenzione delle aziende private", ha detto un alto funzionario.
La cifra aggregata di 600 miliardi di dollari potrebbe ridursi una volta che l'impatto dell'accordo commerciale Ue-Usa, svantaggioso per il blocco, inizierà ad avere effetto. Nonostante l'incertezza, la Casa Bianca dipinge gli impegni in materia di energia e investimenti come un fatto compiuto.
Investimenti nelle armi tra Ue e Usa
Cosa dice la Casa Bianca: l'Ue "ha accettato di acquistare quantità significative di attrezzature militari statunitensi", si legge nella scheda informativa, senza citare alcuna cifra finanziaria.
Cosa dice la Commissione: assolutamente no. La Commissione ha negato risolutamente di essersi impegnata ad aumentare gli acquisti di armi di fabbricazione statunitense.
Si tratta di una questione molto delicata per Bruxelles, dato che la difesa è una competenza strettamente nazionale che gli Stati membri custodiscono con zelo. Sebbene Ursula von der Leyen abbia promosso iniziative ambiziose per incrementare la spesa per la difesa, la decisione finale su come spendere questi soldi, o se spenderli del tutto, spetta esclusivamente alle capitali.
"L'acquisto di armi non è una questione di competenza della Commissione", ha dichiarato l'alto funzionario. "Penso che questa sia stata più che altro un'espressione di aspettativa da parte del presidente Trump sul fatto che l'aumento della spesa per la difesa (in Europa) avrebbe avvantaggiato le aziende statunitensi del settore a causa della qualità degli equipaggiamenti di difesa statunitensi, ma non è stato calcolato in alcun modo nelle cifre di cui abbiamo parlato".
Le tariffe commerciali su acciaio e alluminio
Cosa dice la Casa Bianca: le tariffe settoriali su acciaio e alluminio rimarranno "invariate", il che significa che l'Ue continuerà a pagare l'aliquota del 50 per cento imposta dall'amministrazione Trump a seguito dell'indagine sulla Sezione 232.
"Questo nuovo regime tariffario genererà decine di miliardi di dollari di entrate all'anno e contribuirà a colmare l'annoso squilibrio commerciale tra gli Stati Uniti e l'Europa, incoraggiando l'approvvigionamento locale, il reshoring della produzione e garantendo che i produttori stranieri contribuiscano in modo equo all'economia americana", si legge nella scheda informativa.
Cosa dice la Commissione: l'Ue insiste sul fatto che l'accordo stabilirà un sistema di quote specifiche per risolvere l'annosa controversia sull'acciaio e sull'alluminio. In base al sistema, il volume delle esportazioni dell'Ue che rientra nella quota beneficerà di un'aliquota tariffaria inferiore. Una volta superata la quota, si applicherà il 50 per cento, hanno spiegato alti funzionari.
A causa dello stato embrionale dell'accordo, la Commissione non è ancora in grado di fornire dettagli tecnici sul funzionamento pratico del contingente. Il comunicato stampa si limita a dire che il sistema si baserà sui "livelli storici" delle esportazioni di acciaio e alluminio.
La scheda informativa della Casa Bianca menziona l'impegno a fornire "quote significative" per diversi prodotti, ma solo nel contesto dei prodotti statunitensi destinati al mercato dell'Ue e non viceversa, come dichiarato dalla Commissione.
L'accordo Ue-Usa su barriere digitali e agricole
Cosa dice la Casa Bianca: nell'ambito del nuovo accordo, gli Stati Uniti e l'Ue affronteranno le "barriere non tariffarie" nel commercio alimentare e agricolo, "compresa la semplificazione dei requisiti per i certificati sanitari per la carne di maiale e i prodotti lattiero-caseari statunitensi". Le due parti affronteranno anche le "barriere digitali ingiustificate", aggiunge la Casa Bianca, con l'impegno a mantenere le tariffe per l'utilizzo della rete e l'azzeramento dei dazi sulle trasmissioni elettroniche.
Cosa dice la Commissione: sì, l'Ue è disposta a semplificare i certificati sanitari, che sono moduli, e a discutere le tariffe di rete, ma non va oltre. Il blocco manterrà il suo "diritto di regolamentare autonomamente" in tutte le fasi, ha dichiarato Olof Gill, portavoce della Commissione per il commercio, in risposta alle affermazioni della Casa Bianca.
"Non ci stiamo muovendo sui nostri regolamenti. Non ci stiamo muovendo sulle nostre regole. Non ci muoviamo sul sistema che abbiamo costruito per molti decenni e di cui i nostri cittadini si fidano", ha detto Gill. "Questo non farà parte dell'accordo con gli Stati Uniti".
Durante i negoziati che hanno preceduto l'accordo, i funzionari statunitensi hanno costantemente denunciato il quadro normativo del blocco, chiedendo l'abolizione delle sue regole digitali, degli standard di sicurezza alimentare e dell'imposta sul valore aggiunto (Iva).