Claudio Ercoli, un ispettore dell'Eni intervenuto dopo i problemi segnalati al distributore di Via dei Gordiani poi esploso, è morto per le ustioni riportate. Aveva 67 anni, cordoglio tre le autorità locali
Una delle persone rimaste gravemente ferite nell'esplosione venerdì scorso di un distributore di carburanti a Roma è morto mercoledì mattina.
L'uomo, Claudio Ercoli di 67 anni, è deceduto all'ospedale Sant'Eugenio, dove era ricoverato per ustioni di terzo grado sul 55 per cento del corpo, all'indomani di un'operazione di innesto della cute.
Lo ha riferito l'Asl Roma 2, l'azienda sanitaria responsabile dell'ospedale, comunicando che l'equipe medica e chirurgica ha messo in atto "ogni possibile trattamento intensivo e specialistico, ma le condizioni cliniche del paziente sono progressivamente peggiorate, fino al decesso, causato dalla gravità delle lesioni riportate".
Rimane ricoverato sempre al Sant'Eugenio l'autista di 58 anni della cisterna carica di Gpl, che ha causato l'incidente durante un'operazione di rifornimento del deposito, che ha un quarto del corpo coperto da ustioni. Le sue condizioni sono critiche ma stabili e la prognosi resta riservata.
Nel pomeriggio saranno sottoposti a intervento chirurgico, al policlinico Umberto, due dei soccorritori coinvolti nell'esplosione, avvenuta dopo il loro arrivo sul posto per un primo incidente, il vice ispettore Marco Neri e l'agente di polizia Francesco D'Onofri.
Dopo la morte di Ercoli, che era uno degli ispettori dell'Eni intervenuti al distributore, la Procura di Roma potrebbe aprire un fascicolo d'indagine con la contestazione più grave di omicidio colposo, dopo quello finora a carico di ignoti per disastro e lesioni.
Lunedì i magistrati hanno incontrato i responsabili dei vigili del fuoco per capire cause e dinamica dell'incidente.