In una mossa comune gli alleati Nato hanno approvato l'aumento della spesa militare al 5 per cento del Pil. La premier italiana Giorgia Meloni ha detto di aver "portato all'attenzione del vertice il fianco sud dell'Alleanza"
"Gli impegni presi sono necessari e sostenibili", ha commentato a caldo Giorgia Meloni al termine del vertice Nato dell'Aia in cui gli alleati Nato si impegnano a portare la spesa annua nella difesa al 5 per cento del Pil entro il 2035.
"Ho portato al vertice l'attenzione per il fianco sud dell'Alleanza", ha aggiunto la premier italiana, sottolineando che "aumentare le spese a favore delle aziende italiane, sarà un circolo virtuoso per l'economia".
È necessario "capire come investire i fondi per la difesa: un satellite è più strategico di un carrarmato", ha detto Meloni.
L'obiettivo del 5 per cento sarà suddiviso in due canali. Un 3.5 per cento consisterà in spesa militare tradizionale, quindi investimenti in armi, mezzi, munizione, personale, incluso il sostegno militare all’Ucraina.
L'altro 1.5 per cento riguarderà la spesa militare in senso lato comprensiva di infrastrutture critiche e cybersicurezza.
Unione di intenti tra i leader europei
Al termine del vertice dell'Aia, la presidente del Consiglio ha avuto un incontro con i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito e con Volodymyr Zelensky e il capo della Nato Mark Rutte.
L'incontro "ha permesso di approfondire gli sforzi in corso e il sostegno all'azione degli Stati Uniti a favore del cessate il fuoco per un percorso negoziale che conduca a una pace giusta e duratura in Ucraina", si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"È necessario che la Russia dimostri di volersi impegnare seriamente nei colloqui, contrariamente a quanto fatto finora".
I leader hanno quindi ribadito "il continuo sostegno all'Ucraina, alla sua autodifesa e alla sua industria della difesa, anche a fronte dei brutali attacchi russi contro i civili, e il mantenimento della pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni", conclude la nota.
La questione Spagna
"La Spagna ha firmato il nostro stesso documento", ha dichiarato Giorgia Meloni al termine dell'incontro riferendosi all'iniziale opposizione dello spagnolo Pedro Sanchez all'innalzamento per le spese militari al 5 per cento.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito che la decisione di aumentare la spesa per la difesa è stata presa perché i membri dell'Alleanza ne erano "convinti".
"Voglio dire esplicitamente che non stiamo facendo un favore a qualcuno. Stiamo prendendo queste decisioni sulla base delle nostre intuizioni, della nostra convinzione che la Nato nel suo complesso debba fare di più nei prossimi anni", ha aggiunto.
"La Spagna sbaglia a contrastare l'obiettivo del 5 per cento, come chiesto dalla Nato", ha detto il primo ministro danese, Mette Fredriksen.
"L' Europa deve potersi difendere da sola e la Nato deve potersi difendere da sola. Così non possiamo esercitare la dissuasione e difenderci in modo sufficiente".