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Vertice Nato: Russia sempre minaccia principale, ma gli Usa frenano sul sostegno all’Ucraina

Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy, il capo della NATO Mark Rutte e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, 24 giugno 2025.
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy, il capo della NATO Mark Rutte e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, 24 giugno 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Shona Murray
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Gli alleati europei della Nato sono alle prese con il fatto che gli Stati Uniti non considerano più il successo in Ucraina come fondamentale per la sicurezza

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Tutti i 32 membri della Nato si sono ritrovati all’Aia per il vertice annuale dei leader, con la Russia ancora indicata come la minaccia “più significativa e diretta” dall’Alleanza, secondo il Segretario Generale Mark Rutte.

Tuttavia, rispetto allo scorso anno, l’invasione russa su larga scala dell’Ucraina ha perso centralità nelle discussioni ufficiali. La nuova agenda punta soprattutto a rafforzare l’impegno degli alleati per destinare almeno il 5 per cento del proprio Pil alla difesa, un aumento storico rispetto al precedente 2 per cento.

Cambiamento di rotta e tensioni sulle garanzie a Kiev

Il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans ha confermato il cambio di posizione statunitense sul dossier Ucraina, che resta importante ma non più al centro del vertice.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parteciperà a eventi collaterali, ma non sarà presente al Consiglio dei capi di Stato e di governo. Diversamente dall’anno passato, quando l’amministrazione Biden assicurò a Kiev un “ponte indistruttibile” verso l’adesione alla Nato, l’amministrazione Trump sembra ora voler rimuovere queste garanzie, aumentando le preoccupazioni ucraine.

Il presidente Donald Trump arriva all'aeroporto di Amsterdam Schiphol prima del vertice della Nato, 24 giugno 2025
Il presidente Donald Trump arriva all'aeroporto di Amsterdam Schiphol prima del vertice della Nato, 24 giugno 2025 AP Photo

Differenze tra Europa e Usa sulla sicurezza dell’Ucraina

Ex funzionari come Kurt Volker sottolineano come gli Stati Uniti abbiano ridotto l’importanza strategica dell’Ucraina per la sicurezza europea, mentre l’Europa continua a vederla come un nodo cruciale per la stabilità regionale.

Questo divario si riflette nelle forniture militari: si teme che gli Usa non forniscano più armi letali pesanti, limitandosi a supporti informativi, mentre l’Europa spinge per un sostegno più forte.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è accolto dal re olandese Willem Alexander e dalla regina Maxima al Paleis Huis ten Bosch, 24 giugno 2025
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è accolto dal re olandese Willem Alexander e dalla regina Maxima al Paleis Huis ten Bosch, 24 giugno 2025 AP Photo

La situazione sul campo: conflitto di logoramento e perdite altissime

Nonostante le dure battaglie, la Nato non prevede un accerchiamento dell’Ucraina nelle regioni di Sumy e dell’est, ma un conflitto lento e sanguinoso con un alto tasso di logoramento. Le perdite russe sono stimate oltre un milione, con circa 1.100 vittime al giorno, un numero in calo rispetto al picco di gennaio.

La sicurezza europea al bivio

La sicurezza dell’Europa rimane al centro delle discussioni al vertice Nato all’Aia, ma le differenze tra Stati Uniti e alleati europei appaiono sempre più evidenti. Mentre Bruxelles e molti governi europei vedono nell’Ucraina un baluardo essenziale per la stabilità del continente, Washington sembra voler ridimensionare il proprio impegno diretto, privilegiando un sostegno meno militare e più informativo.

Questa divergenza mette a rischio la coesione dell’Alleanza e solleva dubbi sul futuro di una strategia comune in grado di contenere le ambizioni russe. Per l’Europa, la vittoria o la sconfitta di Kiev non è solo una questione geopolitica, ma una linea di demarcazione fondamentale tra un continente sicuro e un’Europa vulnerabile a nuove aggressioni.

In questo contesto, il vertice Nato assume un’importanza cruciale per definire non solo gli investimenti in difesa, ma anche la volontà politica di mantenere un fronte unito contro le minacce esterne.

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