Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza all'Aja per mostrare il loro malcontento per l'aumento delle spese della Nato per la difesa e per una possibile guerra con l'Iran, pochi giorni prima che la città olandese ospiti il vertice decisivo dell'Alleanza atlantica
Centinaia di persone si sono riunite domenica per protestare contro la Nato, l'aumento delle spese militari e il rischio di guerra con l'Iran. La protesta arriva due giorni prima del vertice dell'Alleanza a l'Aja, dove i leader dovrebbero discutere dell'aumento del budget per la difesa.
"Investiamo nella pace e nell'energia sostenibile", ha detto il politico belga Joe d'Haese rivolgendosi alla folla in un parco vicino alla sede del vertice.
Anche se la protesta si è concentrata sulla Nato e sulla guerra a Gaza, molti iraniani hanno aderito in risposta agli attacchi di domenica condotti dagli Stati Uniti su tre siti nucleari iraniani chiave. I dimostranti hanno tenuto in mano cartelli con scritto "No alla guerra in Iran" e "Giù le mani dall'Iran".
"Siamo contrari alla guerra. La gente vuole vivere una vita pacifica", ha dichiarato Hossein Hamadani, 74 anni, iraniano che vive nei Paesi Bassi. "Le cose non vanno bene. Allora perché spendiamo soldi per la guerra?", ha aggiunto.
Manifestanti contro Nato e coinvolgimento nella guerra in Iran
Arno van der Veen, portavoce della Counter Summit Coalition for Peace and Justice, che ha organizzato la protesta, ha detto che il ruolo della Nato è diventato problematico ora che gli Stati Uniti hanno deciso di unirsi a Israele nella guerra in Iran.
"Se ora ci fosse una rappresaglia da parte dell'Iran, che sarebbe giusta e legittima secondo il diritto internazionale, allora anche noi, come Paesi Bassi, saremmo in guerra con l'Iran", ha dichiarato a Euronews.
"Il passo successivo è una guerra nucleare. È questo che ci preoccupa moltissimo e che ci fa capire che nel momento in cui si acquistano più armi, aumentano le possibilità di usarle. E questo è un pericolo per la vita", ha avvertito.
Gli attivisti anti-Nato sono spesso criticati per la loro posizione apparentemente filorussa. Van der Veen ha tuttavia sottolineato che la sua organizzazione si oppone all'imperialismo russo, ma anche all'imperialismo statunitense.
"Entrambi stanno cercando di dividersi le risorse naturali presenti nel suolo ucraino", ha dichiarato. "La popolazione ucraina è vittima di questa guerra, e anche quella russa, perché tutti vengono mandati nell'esercito".
L'agenda del prossimo vertice Nato nei Paesi Bassi
I Paesi Bassi ospitano il vertice annuale della Nato, che inizierà martedì.
I leader intendono concordare un aumento delle spese per la difesa, come richiesto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La scorsa settimana i colloqui erano quasi conclusi, fino a quando il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha detto al segretario generale della Nato Mark Rutte che chiedere alla Spagna di spendere il cinque per cento del suo Pil per la difesa era "irragionevole e controproducente".
Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina più di tre anni fa, i Paesi della Nato hanno aumentato la spesa per la difesa. Ma quasi un terzo non raggiunge ancora l'attuale obiettivo del due per cento.
Il vertice è sotto stretto controllo, con la più grande operazione di sicurezza mai realizzata nei Paesi Bassi, chiamata "Orange Shield". Si tratta di migliaia di agenti di polizia e militari, droni, no-fly zone e squadre di cybersicurezza.