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Iran, Trump: "annientati" i siti nucleari iraniani, rinviata la partenza per il vertice Nato

Il sito nucleare di Fordow in Iran
Il sito nucleare di Fordow in Iran Diritti d'autore  Satellite image ©2025 Maxar Technologies
Diritti d'autore Satellite image ©2025 Maxar Technologies
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo gli attacchi mirati degli Stati Uniti ai siti nucleari iraniani domenica, Teheran alza il livello dello scontro e invoca una risposta internazionale. Trump assicura: siti nucleari iraniani "annientati"

Dopo l’attacco statunitense ai siti nucleari iraniani, la notte tra sabato e domenica ha segnato una svolta drammatica nel già fragile equilibrio mediorientale. Le bombe sganciate sui complessi di Fordow, Natanz e Isfahan hanno aperto un nuovo capitolo nello scontro tra Washington, Teheran e i loro alleati.

In questa pagina seguiremo in diretta tutti gli sviluppi successivi: le reazioni internazionali, le prime risposte iraniane, il rischio di un'escalation militare e diplomatica, e gli aggiornamenti minuto per minuto da Vienna, dove l’Aiea ha convocato una riunione straordinaria.

Intanto, l’Iran ha chiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sollecitando una condanna formale degli attacchi condotti dagli Usa.

La richiesta è stata formalizzata con una lettera inviata domenica dal rappresentante permanente iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani, in cui si definisce l’operazione americana una “grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”.

Secondo Teheran, gli attacchi violerebbero sia la Carta delle Nazioni Unite che il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). “È necessaria una riunione urgente – ha scritto Iravani – per esaminare questo atto illegale, adottare misure concrete di condanna e garantire che i responsabili non restino impuniti”.

Diretta conclusa

Il Segretario di Stato Usa Rubio: “Pronti a negoziare direttamente con l’Iran dopo gli attacchi”

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio (nella foto) ha chiesto negoziati diretti tra Stati Uniti e Iran in seguito agli attacchi militari di sabato, dichiarando che l’America è “pronta a parlare con loro già domani.”

Rubio ha ribadito che l’Iran può avere un programma nucleare civile, ma senza arricchimento di uranio.

“Il regime iraniano dovrebbe svegliarsi e dire: ‘Va bene, se vogliamo davvero energia nucleare nel nostro Paese, c’è un modo per farlo.’ Questa offerta è ancora valida. Siamo pronti a parlare con loro domani e iniziare a lavorare su questo,” ha affermato Rubio

in un’intervista a Fox News.

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Aiea, Grossi: "Natanz completamente distrutta"

Il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi ha dichiarato alla Cnn che la struttura iraniana di Natanz è stata completamente distrutta, mentre sono poco chiari i danni subiti dall'impianto di Forlow.

"Ci sono chiare indicazioni di impatti, ma per quanto riguarda la valutazione del grado di danno nel sottosuolo, non possiamo pronunciarci", ha specificato Grossi, aggiungendo però che "non si può escludere che vi siano stati danni significativi".

 

Anche la centrale di Isfahan ha subito ingenti danni.

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Guterres: "Non possiamo rinunciare alla pace"

 Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato durante una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocata dall'Iran che “non possiamo e non dobbiamo rinunciare alla pace”.

Guterres ha esortato ad agire immediatamente e con decisione per fermare i combattimenti e tornare a “negoziati seri e sostenuti” sul programma nucleare iraniano, per trovare una soluzione verificabile con pieno accesso agli ispettori nucleari delle Nazioni Unite. Il segretario generale dell'Onu ha anche sottolineato che una strada porta a una guerra più ampia e l'altra alla distensione e al dialogo.

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Israele lancia nuova ondata di attacchi contro siti militari iraniani

Le forze di difesa israeliane hanno reso noto che stanno effettuando una nuova serie di attacchi contro diversi siti militari iraniani a Teheran e nell'Iran occidentale.

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Tajani: accordo raggiungibile se Iran rinuncia ad arma nucleare

Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani se l'Iran "accetta di continuare a lavorare sulla ricerca nucleare soltanto civile, rinunciando a qualsiasi ipotesi di costruire un'arma nucleare è possibile che sedendosi al tavolo con gli Stati Uniti si possa arrivare ad un accordo che ponga fine alla guerra". 

 "Perché poi il vero problema per Israele è la minaccia della bomba atomica. Perché Israele ricorda sempre quello che hanno detto per anni i leader iraniani: 'cancelliamo Israele dalla carta geografica'. Quando si è scoperto che si procedeva, anche l'Onu ha detto che attraverso la sua agenzia che si era superata la linea rossa, le cose sono cambiate. Dobbiamo pero' fare in modo che questo tentativo, questa spirale, assolutamente deve chiudersi", ha dichiarato Tajani al Tg5.

In merito alla possibile chiusura dello Stretto di Hormuz il ministro degli Esteri ha affermato che "il danno sarebbe innanzitutto per l'Iran e poi provocherebbe una serie di reazioni, compresa da parte cinese, perché la Cina si serve di quel petrolio e la Cina, comunque, pur non essendo intervenuta con grande determinazione a sostegno dell'Iran, si è schierata comunque contro gli attacchi all'Iran. Quindi perdere anche il sostegno della Cina e poi provocare reazioni in tutto il Medio Oriente significherebbe non soltanto subire un danno economico, ma anche rimanere completamente isolato e non avere più interlocutori. Quindi un atto violento dal punto di vista economico avrebbe poi delle ricadute sull'economia di tutto il mondo che però, a mio giudizio, comporterebbe un danno maggiore all'Iran rispetto a quello che farebbe agli altri".

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Colpiti oltre 200 luoghi a Teheran dall'inizio degli attacchi israeliani

Oltre 200 luoghi di Teheran sono stati colpiti da attacchi aerei dall'inizio del conflitto il 13 giugno. Lo ha riferito il governatore provinciale Mohammad Sadegh Motamedian alla tv di Stato iraniana, aggiungendo che oltre 120 unità abitative "sono state completamente distrutte" mentre altre 500 hanno subito "danni".

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Usa, allerta sicurezza: rischio di attacchi informatici e minacce isolate dopo i raid contro l’Iran

Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti ha emesso un bollettino che segnala un “ambiente di minaccia elevata” nel Paese, in seguito agli attacchi americani contro l’Iran.

Tra i rischi evidenziati: potenziali cyberattacchi di basso livello da parte di “hacktivisti” filo-iraniani e possibili azioni isolate da parte di soggetti radicalizzati.

Secondo le forze dell’ordine, non ci sono al momento minacce concrete, ma si stanno riesaminando i legami con Hezbollah già noti sul territorio nazionale, in un contesto di tensioni crescenti.

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Teheran all'Europa: "Pronti a negoziare ma si fermi l'aggressione"

 "L'Iran è pronto a prendere nuovamente in considerazione la diplomazia, una volta cessata l'aggressione e riconosciute le responsabilità dei crimini commessi". Lo ha detto il ministro degli Affari esteri dell'Iran, Abbas Araghchi, incontrando a Ginevra il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

Confermando la disponibilità a proseguire il dialogo con Ue e gruppo E3, Araghchi ha riferito di aver detto agli omologhi europei che "le capacità di difesa dell'Iran non sono negoziabili"

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In Italia un migliaio di obiettivi sensibili legati a Israele e Usa

In Italia sarebbero un migliaio gli obiettivi sensibili legati a Israele e Stati Uniti. È quanto emerso dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Intanto sono state potenziate le attività di analisi dei rischi e prevenzione, con più di 29mila obiettivi sensibili posti sotto controllo. Di queste, 10mila circa sono infrastrutture critiche e un migliaio legate a interessi israeliani e statunitensi.

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Aiea, Grossi: "Danni ai siti nucleari dell'Iran, domani altra riunione straordinaria"

Attacco Usa ai siti nucleari iraniani. I danni sotterranei nel sito di Fordow sono poco chiari, ma Natanz è stata "completamente distrutta". Lo ha detto il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi (nella foto), alla Cnn sottolineando che "ci sono chiare indicazioni di impatti, ma per quanto riguarda la valutazione del grado di danno nel sottosuolo, non possiamo pronunciarci". Grossi ha annunciato la convocazione per domani di una riunione straordinaria del Consiglio dei governatori dell'agenzia

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Per Netanyahu, Trump "espelle il male e l'oscurità dal mondo"

"Possa il presidente degli Stati Uniti essere elevato per essersi assunto la responsabilità di espellere il male e l'oscurità dal mondo".

È quanto, secondo il sito di notizie israeliano Ynet, si legge nel testo per la preghiera definito per la visita di Benjamin Netanyahu al Muro del Pianto, dove il premier israeliano ha pregato per il "successo della guerra contro l'Iran e per Trump" dopo i raid Usa contro tre siti nucleari in Iran.

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"I media occidentali ignorano la minaccia nucleare globale derivante dal conflitto Iran-Israele"

Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha denunciato come i media occidentali stiano sottovalutando la gravità della minaccia nucleare globale derivante dall’escalation militare tra Iran e Israele.

Durante un’intervista a Tass, rilasciata a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, Zakharova ha sottolineato che questa pericolosa tensione rischia di avere ripercussioni ben più ampie di quanto venga riportato nei media occidentali, mettendo a rischio la sicurezza globale.

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Israele conferma attacco a Bushehr, città iraniana strategica sul Golfo

Israele ha confermato di aver colpito la città iraniana di Bushehr, dopo che i media affiliati allo Stato iraniano hanno riportato esplosioni nella città sud-occidentale domenica.

Bushehr ospita l’unica centrale nucleare funzionante dell’Iran ed è un porto strategico vicino a diverse capitali della regione del Golfo, situata lungo il mare del Golfo Persico.

Le Forze di Difesa israeliane non hanno specificato che l’attacco abbia preso di mira la centrale nucleare.

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Missione Usa in Iraq: massiccia partenza di personale in un clima di allerta

Più di 500 membri del personale e collaboratori hanno lasciato la missione diplomatica americana in Iraq nella mattinata di domenica. I piani di partenza erano già in corso prima degli attacchi statunitensi contro l’Iran.

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha confermato domenica che “ulteriori persone” sono partite sabato “nell’ambito del nostro continuo sforzo di razionalizzare le operazioni.”

Nonostante la riduzione del personale, “L’Ambasciata e il Consolato Generale rimangono aperti e operativi,” ha sottolineato il portavoce.

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Meloni sente i partner internazionali: "È necessaria la ripresa dei negoziati"

"A seguito della riunione di governo convocata d’urgenza questa mattina alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medioriente, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto nel corso della giornata numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione". Lo riporta una nota di Palazzo Chigi.

"In particolare, la premier ha avuto uno scambio di vedute con il presidente di turno del G7, il primo ministro canadese Mark Carney, con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il presidente francese Emmanuel Macron e con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer.

In ambito regionale, il presidente del Consiglio si è sentita con il principe ereditario e primo ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. Con tutti gli interlocutori è stata condivisa e data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti, al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di giungere a una soluzione politica della crisi", conclude Palazzo Chigi. 

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Media iraniani: approvata chiusura Stretto di Hormuz

Secondo i media iraniani, il Parlamento avrebbe approvato la chiusura dello Stretto di Hormuz. La decisione non è ancora definitiva e ora il consiglio supremo per la sicurezza nazionale dovrebbe prendere la decisione finale.

Nello Stretto transita circa il 20 per cento della domanda globale di petrolio e gas.

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Vance: chiusura Stretto di Hormuz una "mossa suicida" per l'Iran

Il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha dichiarato ai microfoni di Nbc News che la chiusura dello Stretto di Hormuz sarebe una "mossa suicida" per l'Iran.

"La loro intera economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Se vogliono distruggere la loro economia e causare disordini nel mondo, credo che la decisione spetti a loro. Ma perché dovrebbero farlo? Non credo che abbia alcun senso", ha detto Vance.

Poco prima il vicepresidente degli Usa aveva affermato che gli attacchi all'Iran hanno "ritardato sostanzialmente" lo sviluppo di armi nucleari. Gli Stati Uniti "non sono in guerra con l'Iran", ha aggiunto il vicepresidente Usa, ma sono "in guerra con le sue ambizioni nucleari".

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Ministro degli Esteri, Tajani: "Stasera volo per 150 italiani da Israele"

"Stiamo lavorando per far uscire dall'Iran e da Israele tutti i nostri concittadini che vogliono rientrare in Italia. Stasera ci sarà da Sharm el Sheikh un volo che porterà circa 150 italiani da Israele attraverso l'Egitto. L'aereo atterrerà a Verona". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani

"Abbiamo lavorato intensamente in questi giorni in Israele così come a Teheran da dove sono partiti più convogli. Un altro partirà presto e ce ne sarà ancora un altro successivo", ha aggiunto. 

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Gli Emirati Arabi Uniti chiedono un’immediata de-escalation per evitare instabilità regionale

Gli Emirati Arabi Uniti, vicini all’Iran e sede di truppe americane ad Abu Dhabi, hanno sottolineato l’urgenza di una “immediata de-escalation” per prevenire gravi conseguenze e “salvare la regione dall’essere trascinata in una crisi più profonda”.

Il ministero degli Esteri degli Emirati ha invitato tutti i paesi a intensificare gli sforzi per trovare una “soluzione globale” che tuteli la stabilità regionale.

Nel frattempo, il regolatore nucleare degli Emirati ha voluto rassicurare la popolazione confermando che le autorità nazionali stanno monitorando attentamente la situazione delle strutture nucleari iraniane e che non risultano impatti per gli Emirati. Si esorta inoltre a fare riferimento solo a fonti ufficiali, evitando la diffusione di notizie non verificate o voci infondate.

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Iran dopo gli attacchi Usa: "La nostra industria nucleare è radicata, non può essere distrutta"

L’Iran ha risposto agli attacchi statunitensi affermando che il suo programma nucleare non potrà essere smantellato con la forza.

“Gli Stati Uniti devono sapere che questa industria atomica è radicata nel nostro Paese e le sue radici non possono essere distrutte”, ha dichiarato Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, citato dall’agenzia Tasnim. Kamalvandi ha ammesso che gli attacchi hanno causato dei danni, ma ha aggiunto: “Non è la prima volta che questo settore viene colpito. Abbiamo affrontato e superato minacce simili in passato”.

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"A seguito dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ho convocato d'urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell'intelligence. La crisi è al centro dell'attenzione dell'esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L'Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti". Così su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

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Domani alle 15 nell'Aula della Camera sono previste le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2025 e la votazione sulle risoluzioni sul tema. Dopo gli attacchi degli Usa all'Iran, a quanto si apprende, alcuni partiti starebbero limando gli impegni dei rispettivi documenti tenendo conto della nuova situazione internazionale.

Occhi puntati sulle basi Usa in Italia: “Governo non sia complice”

Elly Schlein chiede al governo un no netto alla guerra e all’uso delle basi militari Usa sul suolo italiano. Crosetto chiarisce: nessuna richiesta da Washingto…

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Iran, "nessuna fuga radioattiva nei siti colpiti dagli Usa"

"Non sono state segnalate radiazioni intorno ai siti nucleari dopo l'attacco statunitense di questa mattina". Lo conferma il portavoce dell'agenzia statale iraniana per l'energia atomica, Behrouz Kamalvandi.

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Esplosione nella provincia di Bushehr, Iran

I media iraniani parlano di una “massiccia esplosione” nella zona di Bushehr, dove sorge l’unica centrale nucleare attiva del Paese. A Yazd, nel cuore dell’Iran, caccia israeliani avrebbero colpito una base dei Pasdaran.

⚠️ Nei giorni scorsi Mosca aveva lanciato l’allarme: un attacco a Bushehr potrebbe avere conseguenze simili a Chernobyl, secondo Aleksey Likhachev, capo dell’agenzia nucleare russa Rosatom, ancora presente in Iran con tecnici e scienziati.

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Washington: "Colpito e neutralizzato il sito nucleare di Fordow"

Mentre è ancora in corso la valutazione ufficiale dei danni causati dai raid statunitensi contro obiettivi strategici in Iran, gli Stati Uniti ritengono di aver colpito con successo l’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, considerato uno dei centri nevralgici del programma nucleare iraniano.

Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth, durante una conferenza stampa:

“Le valutazioni iniziali indicano che tutte le munizioni di precisione hanno centrato i bersagli designati e hanno prodotto l’effetto desiderato. In particolare, riteniamo che a Fordow – obiettivo principale dell’operazione – le capacità di arricchimento siano state neutralizzate”.

Nella foto Il segretario alla Difesa Pete Hegseth parla durante una conferenza stampa al Pentagono di Washington, domenica 22 giugno 2025, dopo che le forze armate statunitensi hanno colpito tre siti in Iran

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