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Trasporto aereo: l’Ue valuta nuove regole su bagaglio a mano e ritardi

Passeggeri in coda all'aeroporto di Madrid, Spagna
Passeggeri in coda all'aeroporto di Madrid, Spagna Diritti d'autore  AP Photo/Manu Fernandez
Diritti d'autore AP Photo/Manu Fernandez
Di Gregoire Lory
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Proposta sul tavolo dei 27 ministri dei Trasporti dell'Ue: un solo bagaglio gratuito in cabina e risarcimenti solo dopo 4 o 6 ore di ritardo

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E se si dovesse pagare per portare il proprio bagaglio a mano in cabina? La domanda è all’ordine del giorno degli ambasciatori dell’Ue, che si riuniranno mercoledì in vista dell’incontro di giovedì tra i 27 ministri dei Trasporti.

Secondo fonti consultate da Euronews, l’ultima proposta sul tavolo dei negoziati tra gli Stati membri introdurrebbe un nuovo tipo di bagaglio a mano gratuito, da sistemare sotto il sedile. In altre parole, gli altri effetti personali più ingombranti da portare in cabina potrebbero diventare a pagamento.

"La Corte di giustizia europea ha chiarito che il bagaglio a mano è parte integrante del prezzo base del biglietto. Di norma, non c’è alcun sovrapprezzo, purché il bagaglio sia di dimensioni ragionevoli", afferma Steven Berger, avvocato dell’Organizzazione europea dei consumatori (Beuc).

"Stiamo assistendo a una proliferazione di compagnie aeree che fanno pagare questo tipo di bagaglio. Chiediamo regole molto chiare: i passeggeri devono poter portare un solo bagaglio, una piccola valigia o uno zaino", aggiunge Berger.

Le compagnie aeree europee hanno un’interpretazione diversa della giurisprudenza. Kevin Hiney, direttore delle comunicazioni di A4E (Airlines for Europe), sottolinea che "in base alla legislazione europea e al mercato unico, le compagnie aeree hanno il diritto di disaggregare i propri servizi per offrire ai passeggeri il miglior pacchetto possibile".

Per l’organizzazione, che rappresenta 17 compagnie aeree europee e l’80 per cento del traffico aereo del continente, la proposta in discussione mira semplicemente ad armonizzare i diversi approcci esistenti sul bagaglio a mano.

"Credo sia importante sottolineare che l’attuale proposta della presidenza polacca (di turno al Consiglio dell’Ue) stabilisce le dimensioni di questi oggetti personali per garantire chiarezza e trasparenza sia ai passeggeri che alle compagnie aeree", continua Hiney.

In questa battaglia politica, i consumatori potrebbero contare sulla Spagna per far sentire la propria voce. Lo scorso novembre, Madrid ha condannato cinque compagnie aeree per pratiche abusive. La multa di 179 milioni di euro riguarda, tra l’altro, i costi aggiuntivi per il bagaglio a mano.

La proposta rientra in un progetto più ampio di riforma dei diritti dei passeggeri aerei dell’Ue. L’esito della proposta sul bagaglio a mano è delicato e la sua adozione tutt’altro che certa. Il mese scorso il dibattito si è intensificato dopo che il Beuc ha presentato un reclamo alla Commissione europea. In totale, 16 associazioni di tutela dei consumatori di 12 Stati membri accusano sette compagnie low-cost di applicare tariffe indebite ai passeggeri per il bagaglio a mano.

Meno risarcimenti per i ritardi?

Non è questo l’unico nodo che preoccupa società civile, compagnie aeree e governi. L’Ue sta valutando la possibilità di rivedere il regolamento europeo del 2004 sul risarcimento per i ritardi dei voli aerei. Tutti gli attori coinvolti chiedono un aggiornamento, sebbene con visioni divergenti.

La proposta di riforma della Commissione europea, presentata nel 2013, prevede di estendere il limite temporale a 5 ore di ritardo. Anche il testo presentato dalla presidenza polacca agli Stati membri si muoveva nella stessa direzione, ovvero estendere il limite per l’indennizzo. L’ultima versione prevede una soglia di 4 ore, con un secondo scatto a partire da 6 ore, in base alla distanza del viaggio.

Attualmente è possibile richiedere un risarcimento tra i 250 e i 600 euro per ritardi pari o superiori a 3 ore. La direttiva si applica a qualsiasi volo in partenza da un aeroporto dell’Ue, indipendentemente dalla nazionalità della compagnia, e ai voli in arrivo nell’Unione europea se operati da una compagnia comunitaria. Non si applica invece ai voli verso l’Europa effettuati da compagnie non Ue, né ai voli extra-Ue con scalo in Europa.

Per A4E, la proposta rappresenta un passo nella giusta direzione: "Riteniamo che le soglie di compensazione debbano essere estese per consentirci di recuperare gli orari dei voli quando qualcosa va storto", spiega Hiney.

"In caso di problemi meccanici, le compagnie devono trovare un aereo o un equipaggio sostitutivo, e questo richiede tempo», sottolinea. «Modificando le soglie per i risarcimenti, avremo più margine per mettere in campo i nuovi mezzi e il personale necessario", assicura Hiney.

Secondo il Beuc, invece, la riforma toglierebbe a molti passeggeri il diritto al risarcimento. "Se il testo verrà approvato così com’è dagli Stati membri, prima ancora dei negoziati con il Parlamento, si invierà un pessimo segnale ai consumatori europei, tornando indietro su diritti fondamentali nel trasporto aereo", afferma Steven Berger.

L’esito dei negoziati, però, resta incerto. "Al momento ci sono due posizioni contrapposte tra gli Stati membri. Da un lato chi difende la soglia delle tre ore per il risarcimento, dall’altro chi propone cinque o nove ore in base alla distanza. Questa è la vera linea di frattura", osserva ancora Berger.

Solo una decina di Paesi formerebbe una minoranza di blocco all’interno del Consiglio dell’Ue. Prima della riunione degli ambasciatori, Germania e Spagna sembravano contrarie a qualsiasi modifica delle attuali regole di compensazione. Tuttavia, l’intera revisione normativa dovrà essere approvata o respinta in blocco. In altre parole, l’opposizione alle nuove soglie di risarcimento potrebbe far naufragare l’intera riforma.

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