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Nato, Rutte: “Presenza militare Usa in Europa resterà forte e stabile”

Soldati dell'87° Battaglione di supporto al sostentamento dell'esercito statunitense salgono a bordo di un aereo durante il loro dispiegamento in Europa, 11 marzo 2022.
Soldati dell'87° Battaglione di supporto al sostentamento dell'esercito statunitense salgono a bordo di un aereo durante il loro dispiegamento in Europa, 11 marzo 2022. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Maïa de La Baume
Pubblicato il
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Il segretario Nato Mark Rutte rassicura: nessun ritiro Usa dall’Europa. Washington manterrà un ampio dispiegamento militare nel continente, anche in futuro

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Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha escluso qualsiasi ipotesi di un ritiro o riduzione delle truppe americane in Europa, assicurando che gli Stati Uniti continueranno a mantenere "un dispiegamento convenzionale molto forte" sul continente. Lo ha dichiarato lunedì a Vilnius, a margine del vertice tra i Paesi del formato B9 e i leader nordici.

“Sappiamo che gli Stati Uniti, oltre all’Europa, devono occuparsi anche del Medio Oriente e dell’Indo-Pacifico. È naturale che, nel tempo, guardino con maggiore attenzione all’Asia. Ma sono convinto che in Europa manterranno una forte presenza convenzionale, accanto a quella nucleare”, ha detto Rutte durante una conferenza stampa.

Le sue parole giungono mentre continuano a circolare voci su un possibile disimpegno di Washington, in particolare nel contesto dei negoziati in corso tra Stati Uniti e Russia per cercare una soluzione al conflitto in Ucraina. Da mesi, analisti e osservatori ipotizzano che un possibile compromesso possa includere la riduzione della presenza militare americana nel continente europeo.

A rafforzare queste speculazioni, lo scorso febbraio, il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth aveva ammonito i Paesi europei durante una visita in Polonia, dichiarando che “la presenza americana non può essere data per scontata”. Le sue parole avevano alimentato timori, in particolare tra gli alleati dell’Est Europa.

Secondo un rapporto del Council on Foreign Relations, all’inizio del 2025 gli Stati Uniti contavano circa 84.000 militari dispiegati in Europa. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, il numero ha oscillato tra 75.000 e 105.000 unità, con un rafforzamento progressivo nei Paesi del fianco orientale della Nato.

Anche il presidente lituano Gitanas Nausėda ha confermato lunedì che non esistono segnali concreti di un ritiro statunitense. “Attualmente abbiamo circa 1.000 soldati americani in Lituania, al fianco di quelli provenienti da Germania, Norvegia e altri membri della presenza avanzata rafforzata della Nato”, ha dichiarato. “Siamo pronti ad aumentare questo numero, se ci sarà la volontà politica da parte di Washington”.

Il gruppo della “Enhanced Forward Presence” include forze multinazionali dispiegate in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia con l’obiettivo di scoraggiare potenziali aggressioni da parte della Russia. Questi contingenti sono diventati il simbolo dell’impegno della Nato per la difesa dell’Europa orientale.

Le dichiarazioni di Rutte e Nausėda appaiono come un tentativo di rassicurare gli alleati e i cittadini europei in un momento delicato, con l’Ucraina ancora sotto assedio e una crescente pressione su Washington per riequilibrare le sue priorità strategiche a livello globale.

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