L'esponente di destra George Simion ha ottenuto una vittoria sull'europeista Nicușor Dan al primo turno, ma i recenti sondaggi mostrano che la gara ora è molto combattuta
Domenica i romeni si recheranno alle urne per scegliere tra il candidato dell'estrema destra George Simion e l'indipendente filoeuropeo Nicușor Dan, in una ripetizione delle elezioni presidenziali che si prevede possa determinare il futuro del Paese.
Dopo essere arrivato quarto nella corsa annullata dello scorso anno, Simion, il 38enne leader del partito Alleanza per l'Unità dei Romeni (Aur), è stato sostenuto dall'ultranazionalista Calin Georgescu, che aveva vinto a sorpresa il primo turno e a cui a marzo è stato vietato di candidarsi.
Simion si è poi imposto al primo turno del 4 maggio, conquistando il 40,5 per cento dei voti, compreso un enorme 61 per cento delle schede della diaspora romena.
Simion ha dichiarato che si concentrerà sulle riforme: riduzione della burocrazia e delle tasse. Ma insiste che il suo obiettivo principale è creare "un modello di cooperazione economica e un modello di pace".
"Sarò un esempio di presidente pro-europeo e pro-Nato che combatte per gli interessi della nazione romena", ha dichiarato giovedì a Euronews ed Euronews Romania a Bruxelles.
Nel frattempo, gli ultimi sondaggi nazionali indicano che il ballottaggio si è ridotto quasi a un pareggio, dopo che i precedenti mostravano Simion in vantaggio su Dan, matematico 55enne e sindaco di Bucarest.
Dan si candida da solo con una lista pro-Ue, sostenendo la riforma economica, i legami con l'Occidente e il sostegno all'Ucraina. Nel 2016 ha fondato il partito riformista Save Romania Union, ma poi si è dimesso.
Domenica, in occasione di una manifestazione a Bucarest, ha sottolineato le crescenti tensioni sociali e politiche. "Come si è arrivati a questo, che in un Paese con persone laboriose e rispettabili, c'è così tanto odio e divisione, che le famiglie e le cerchie di amici sono divise per le opinioni politiche?", ha detto. "Dobbiamo proiettare speranza", ha aggiunto.
Entrambi i candidati vogliono la fine della guerra della Russia contro l'Ucraina, ma Dan vuole che la Romania continui a sostenere il suo vicino, mentre Simion desidera che la Romania interrompa i suoi aiuti a Kiev.
Con una posta in gioco così alta, entrambi i candidati hanno cercato il sostegno dei leader europei. Mentre Dan sta ottenendo il sostegno del primo ministro polacco Donald Tusk e della presidente moldava Maia Sandu, Simion si sta allineando maggiormente con la presidente italiana Giorgia Meloni.
All'inizio della settimana Sandu ha pubblicato un messaggio pubblico a sostegno di Dan, affermando che i moldavi comprendono il valore di essere "parte della famiglia europea".