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Il presidente francese Macron si riprende la scena: sanzioni alla Russia, crisi a Gaza e referendum sulle riforme

Il presidente francese Macron ha difeso il suo mandato di 8 anni alla televisione nazionale francese
Il presidente francese Macron ha difeso il suo mandato di 8 anni alla televisione nazionale francese Diritti d'autore  Ludovic Marin
Diritti d'autore Ludovic Marin
Di Sophia Khatsenkova
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In un'intervista televisiva di tre ore, Emmanuel Macron è tornato alla ribalta nazionale. Dopo aver mantenuto il profilo basso sugli affari interni in seguito allo scioglimento del Parlamento lo scorso anno, il presidente francese ha stilato l'elenco delle priorità

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Dopo mesi di silenzio e una lunga assenza dalla politica interna, Emmanuel Macron è tornato protagonista in un’attesissima intervista su TF1. A due anni dalla fine del suo secondo mandato, il presidente francese cerca di riprendere il controllo di una Francia politicamente frammentata, rilanciando riforme sociali, economiche e istituzionali.

Durante l’intervista, durata tre ore e intervallata da confronti con politici e attivisti, Macron ha mantenuto un tono deciso e presidenziale. Tuttavia, non sono emersi annunci concreti, lasciando ancora molte incognite sulla strategia interna dell’Eliseo.

Ucraina e Russia: “Cessate il fuoco o nuove sanzioni”

Sul piano internazionale, Macron ha ribadito l’impegno della Francia a favore della pace in Ucraina. Di fronte a un possibile vertice internazionale a Istanbul con Putin, Zelensky e Trump, il presidente francese ha chiarito che l’obiettivo resta un cessate il fuoco totale di almeno 30 giorni. Se il Cremlino dovesse rifiutare, l’Europa – ha avvertito – risponderà con nuove “sanzioni massicce”.

Macron ha anche ipotizzato l’impiego di una forza di pace in Ucraina in caso di accordo, sottolineando però la necessità di evitare “una terza guerra mondiale”. Ha infine lasciato la porta aperta a un dialogo diretto con Vladimir Putin.

Crisi a Gaza: Macron condanna Netanyahu, ma non parla di genocidio

Affrontando la guerra a Gaza, Macron ha duramente criticato l’operato del governo israeliano, definendo “inaccettabile” l’azione militare in corso. Tuttavia, ha scelto la cautela lessicale, evitando di definire il conflitto un “genocidio” e rimandando il giudizio agli storici.

La posizione dell’Eliseo resta dunque critica, ma allineata alla linea diplomatica europea di non radicalizzazione del linguaggio istituzionale.

Difesa europea: Macron apre al nucleare francese in Europa

Uno dei punti più innovativi emersi dall’intervista riguarda la difesa europea. Macron ha annunciato l’avvio di un dibattito formale sull’eventuale condivisione dell’arsenale nucleare francese con altri Paesi Unione europea, sul modello statunitense. Si tratterebbe di una svolta strategica epocale per l’Unione.

Tuttavia, il presidente ha precisato: “La Francia non pagherà per la sicurezza degli altri”, sottolineando la necessità di un impegno collettivo e condiviso.

Referendum multipli su riforme sociali, ma non su immigrazione

Macron ha annunciato l’intenzione di indire referendum su riforme chiave in campo economico, sociale ed educativo. La consultazione popolare dovrebbe avvenire nei prossimi mesi e includere più quesiti contemporaneamente.

Tuttavia, ha escluso categoricamente un referendum sull’immigrazione e sulla riforma delle pensioni, che continua a suscitare proteste diffuse dopo essere stata approvata senza voto parlamentare. Sull’eutanasia, Macron non esclude il ricorso a un referendum se il Parlamento non riuscisse a legiferare.

Sicurezza e giustizia: celle all’estero e lavori forzati per i detenuti

In tema di sicurezza, Macron si è confrontato con il sindaco di Béziers, Robert Ménard, sostenendo l’ampliamento dei poteri della polizia municipale e l’obbligo per i detenuti di contribuire economicamente alla propria detenzione.

Riguardo alla carenza di posti in carcere – promessi fin dal 2017 – Macron ha dichiarato che la costruzione dei 5.000 nuovi spazi sarà accelerata. E, se necessario, ha aperto alla possibilità di “affittare celle all’estero”, seguendo un modello già adottato in altri Paesi europei.

L’intervista a TF1 segna il ritorno di Emmanuel Macron sul terreno della politica interna con una visione ambiziosa e complessa. Ma senza proposte legislative immediate, il suo rilancio rischia di scontrarsi con un Parlamento diviso e una società civile ancora profondamente polarizzata.

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