Questa è una delle numerose idee avanzate dai ministri dell'Istruzione e della Gioventù dell'Ue riuniti a Bruxelles questa settimana, insieme a proposte per controlli più severi sull'età, restrizioni sui social media per i minori e un piano d'azione per affrontare il cyberbullismo
I ministri dell'Istruzione dell'Unione europea si sono riuniti lunedì per discutere su come proteggere meglio i giovani online, dalla disinformazione alla dipendenza fino alle molestie digitali.
Anche se è probabile che non tutte le proposte diventino legge, il messaggio è stato chiaro: l'Ue vuole essere più severa nei confronti della tecnologia quando si tratta di minori.
Telefoni fuori dalle aule?
Una delle proposte è il divieto assoluto di utilizzare i telefoni cellulari nelle scuole. Diversi Paesi dell'Ue hanno già intrapreso questa strada. Francia, Paesi Bassi, Italia, alcune regioni spagnole e, più di recente, il Lussemburgo, hanno introdotto il divieto di utilizzare i telefoni durante il giorno in tutte le scuole.
Parlando con Euronews a dicembre, Ben Carter, professore di statistica medica al King's College di Londra, ha dichiarato: "Nessuno sa se vietarli nelle scuole sia una cosa buona o cattiva".
Intanto alcuni governi vogliono già andare oltre. La Francia ha proposto un divieto europeo sui social media per i minori di 15 anni. "In assenza di un accordo europeo, la Francia dovrà agire", ha dichiarato Clara Chappaz, ministra francese per l'Intelligenza artificiale. Ha aggiunto che cercherà di "riunire una coalizione, con Spagna, Grecia e ora Irlanda, per convincere la Commissione europea".
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha appoggiato regole più severe, chiedendo l'anno scorso di vietare l'uso degli smartphone ai minori di undici anni e di rafforzare la verifica dell'età sulle piattaforme dei social media.
La Spagna spinge per i controlli dell'identità digitale
Il ministro spagnolo per la Gioventù e l'Infanzia, Rubén Pérez Correa, ha sottolineato la necessità di controlli più rigorosi dell'età online.
Ha portato all'attenzione degli omologhi europei una nuova legge sulla protezione dell'infanzia in discussione al parlamento spagnolo, che estenderebbe l'uso della Cartera Digital - un'applicazione nazionale per l'accesso ai siti per adulti - per verificare che gli utenti siano maggiorenni prima di guardare i video di YouTube o di creare un account sui social media.
La Spagna chiede inoltre che i sistemi di controllo parentale siano integrati di default nelle piattaforme.
Il problema del controllo dell'età nell'Ue
Finora, però, non esiste un sistema affidabile e rispettoso della privacy per verificare l'età degli utenti online. Meta - la società madre di Facebook e Instagram - sostiene che la responsabilità dovrebbe ricadere sui negozi di app, chiedendo che i controlli vengano effettuati a quel livello.
Diverse leggi dell'Ue impongono già alle piattaforme di verificare l'età dei loro utenti. La legge sui servizi digitali (Dsa) e la direttiva sui servizi di media audiovisivi (Avmsd) includono disposizioni per proteggere i bambini da contenuti dannosi, mentre il regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) riguarda la privacy dei dati dei minori.
Anche la proposta di regolamento sul materiale pedopornografico (Csam), ancora in fase di negoziazione presso il Consiglio dell'Ue, richiederebbe un'efficace identificazione dell'età per proteggere i bambini dai predatori.
"Per fare qualche passo avanti, abbiamo bisogno della Commissione europea e della cooperazione. I singoli Paesi non saranno in grado di mettere in atto un'efficace limitazione dell'età, mentre insieme si può fare", ha dichiarato a Euronews la ministra dell'Istruzione polacca Barbara Nowacka. "È possibile, ma naturalmente si tratta di un progetto a lungo termine".
Commissione Ue: la sicurezza dei bambini è una priorità
Le organizzazioni giovanili invitate al tavolo del Consiglio hanno esortato l'Ue ad applicare meglio le leggi esistenti - come la Dsa, la direttiva Avmsd e la strategia Better Internet for Kids - che contengono già strumenti per proteggere gli utenti più giovani, ma che spesso sono poco applicate.
Il commissario europeo per l'equità intergenerazionale, i giovani, la cultura e lo sport, Glenn Micallef, ha dichiarato a Euronews che sono in cantiere diverse nuove iniziative, tra cui linee guida a livello europeo sulla protezione dei minori, un piano d'azione contro il cyberbullismo e un nuovo studio sull'impatto dei social media sulla salute mentale, che sarà pubblicato entro la fine del 2025.