L'ammiraglio italiano dirige dall'inizio del 2025 le operazioni militari della Nato nel ruolo di presidente del comitato militare dell'Alleanza. L'intervista al quotidiano britannico ha generato le reazioni di Mosca, Bruxelles e Roma
Il presidente del comitato militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone ha dichiarato che un "attacco preventivo" alla Russia da parte dell'Alleanza "potrebbe essere considerato un'azione difensiva", suscitando le ire di Mosca.
Nell'intervista rilasciata al Financial Times, e pubblicata questo lunedì, l'ammiraglio italiano ha detto che la Nato dovrebbe rispondere "in modo più aggressivo" alle minacce ibride della Russia, eseguite con droni e sabotaggi.
“Stiamo analizzando tutto… Sul fronte informatico siamo in un certo senso reattivi", ha dichiarato Dragone, "essere più aggressivi o proattivi è qualcosa a cui stiamo pensando”.
Il presidente del Comitato militare della Nato (che è composto dai capi di stato maggiore della difesa degli Stati membri) ha spiegato che si stanno valutando nuove strategie per affrontare le minacce ibride e che una risposta preventiva potrebbe essere più efficace nel caso di attacchi informatici.
Questo perché in tale settore i 32 Paesi membri dispongono di capacità offensive, mentre risulterebbe più complessa una risposta nei casi di sabotaggi fisici o intrusioni tramite droni.
Un altro elemento emerso dall'intervista al quotidiano britannico è che la Nato e i suoi membri affrontano vincoli maggiori rispetto alla controparte russa di natura etica, legale e giurisdizionale.
“È un problema. Non voglio dire che sia unaposizione perdente, ma è una posizione più difficile rispetto a quella della controparte“ ha spiegato Dragone, per cui la sfida principale resta “come ottenere la deterrenza" e riuscirci "attraverso la ritorsione, attraverso un attacco preventivo è qualcosa che dobbiamo analizzare a fondo".
La reazione di Cremlino, Italia e Ue alle parole di Cavo Dragone
"Consideriamo la dichiarazione di Giuseppe Cavo Dragone sui potenziali attacchi preventivi contro la Russia un passo estremamente irresponsabile, che dimostra la disponibilità dell'Alleanza a proseguire verso l'escalation", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Lo consideriamo un tentativo deliberato di indebolire gli sforzi per risolvere la crisi ucraina. Chi rilascia tali dichiarazioni dovrebbe essere consapevole dei rischi e delle potenziali conseguenze, anche per gli stessi membri dell'Alleanza", ha proseguito la nota del ministero diffusa dall'agenzia Tass.
il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato che “si tratta di una questione che deve seguire la Nato" e che sulla guerra ibrida certamente bisogna "adottare delle contromisure”.
“Anche noi siamo fortemente impegnati per garantire la sicurezza, la protezione dei dati e la sicurezza delle nostre ambasciate. La guerra ibrida è un tema fondamentale”, ha detto il ministro intervenendo alla celebrazione per i 75 anni dell’Agenzia giornalistica Italia.
Il problema della guerra ibrida e le dichiarazioni dell'ammiraglio Cavo Dragone, che ricopre il ruolo dall'inizio del 2025, sono state portate all'attenzione anche di Kaja Kallas.
"Abbiamo tutti gli strumenti ma spetta agli Stati utilizzarli davvero per contrastare gli attacchi ibridi", ha detto l'Alta Rappresentante per la Politica estera in conferenza stampa dopo il Consiglio Difesa a Bruxelles.