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Chi parteciperà alla parata del Giorno della Vittoria di Putin e quanto è sicura Mosca

Soldato russo su un carro armato che percorre via Tverskaya per le prove della parata militare del Giorno della Vittoria a Mosca, Russia, 29 aprile 2025
Soldato russo su un carro armato che percorre via Tverskaya per le prove della parata militare del Giorno della Vittoria a Mosca, Russia, 29 aprile 2025 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Sasha Vakulina
Pubblicato il
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Per il presidente russo il Giorno della Vittoria è probabilmente la festa pubblica più importante dell'anno. Per la quarta volta, la parata militare di Mosca si svolgerà senza ospiti di alto livello e con misure di sicurezza senza precedenti

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L’Ucraina non può garantire la sicurezza dei funzionari stranieri che intendono partecipare alla parata russa del Giorno della Vittoria a Mosca, prevista per venerdì. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"La nostra posizione è molto semplice per tutti i Paesi che si recheranno in Russia il 9 maggio: non possiamo essere ritenuti responsabili di ciò che accade sul territorio della Federazione Russa", ha affermato sabato Zelensky. "Sono loro i responsabili della vostra sicurezza. Non forniremo alcuna garanzia, perché non sappiamo cosa potrebbe fare la Russia in quelle date".

La dichiarazione ha alimentato tensioni diplomatiche con la Slovacchia, il cui primo ministro filorusso, Robert Fico, ha criticato l’avvertimento del presidente ucraino.

"Rifiuto tali minacce per motivi di sicurezza", ha dichiarato lunedì Fico. "Rispetto pienamente il fatto che la sicurezza dei partecipanti sia una questione interna della Federazione Russa. Ma se il signor Zelensky crede che le sue dichiarazioni impediranno alle delegazioni straniere di partecipare, si sbaglia di grosso".

Xi Jinping a Mosca, assente Vučić

Non è ancora chiaro se Fico parteciperà effettivamente alla parata. Dopo aver annullato alcune apparizioni pubbliche, tra cui gli eventi ufficiali del Primo Maggio, si ipotizza che possa rinunciare anche al viaggio a Mosca.

Nel frattempo, il presidente serbo Aleksandar Vučić, che avrebbe dovuto accompagnare Fico, si è ammalato durante una visita negli Stati Uniti la scorsa settimana, interrotto il viaggio ed è rientrato a Belgrado, dove è stato brevemente ricoverato.

Fico e Vučić erano gli unici leader europei ad aver annunciato la loro partecipazione alla parata, una scelta che ha attirato dure critiche da parte dell’Unione Europea. Bruxelles, in particolare, ha avvertito Vučić che la sua presenza a Mosca sarebbe in contrasto con i criteri di adesione all’Ue e potrebbe compromettere il processo di integrazione della Serbia.

Se i leader europei saranno assenti, il più importante tra gli ospiti attesi resta il presidente cinese Xi Jinping. Il Cremlino ha annunciato domenica che Xi sarà in visita ufficiale in Russia dal 7 al 10 maggio per partecipare alle celebrazioni dell’80esimo anniversario della sconfitta della Germania nazista.

Operai lavorano a installazioni per il Giorno della Vittoria di fronte ai cancelli principali storici del VDNKh a Mosca, 30 aprile 2025
Operai lavorano a installazioni per il Giorno della Vittoria di fronte ai cancelli principali storici del VDNKh a Mosca, 30 aprile 2025 AP Photo

Sicurezza a Mosca e tensioni militari

La scorsa settimana Vladimir Putin ha proposto un cessate il fuoco di tre giorni dalla mezzanotte dell'8 maggio alla mezzanotte dell'11 maggio. Kiev ha respinto la proposta, definendola una "rappresentazione teatrale" volta a migliorare l’immagine internazionale della Russia e creare un clima favorevole alle celebrazioni.

Zelensky ha affermato che si tratta di una manovra propagandistica e ha ribadito il sostegno dell’Ucraina a una proposta statunitense per un cessate il fuoco di 30 giorni, incondizionato.

"Uccidono fino al 7 maggio, si fermano per un paio di giorni comodi, poi ricominciano ad attaccare l’11", ha dichiarato Zelensky, sottolineando come le tregue temporanee proposte da Mosca siano state spesso disattese.

Lunedì, a pochi giorni dalla parata, quattro droni sono stati intercettati nei cieli sopra Mosca mentre si avvicinavano alla città, secondo quanto riferito dal sindaco Sergei Sobyanin su Telegram. Non ci sono stati feriti né danni.

Non è la prima volta che Mosca viene presa di mira. A metà marzo, la capitale russa ha subito il più massiccio attacco con droni finora registrato, con oltre 70 velivoli abbattuti, secondo la difesa aerea.

Zelensky ha dichiarato che i droni ucraini ora possono raggiungere un raggio operativo di 3mila km, e vengono impiegati per colpire in profondità il territorio russo, mirando a infrastrutture militari strategiche come campi d'aviazione, raffinerie, depositi e snodi logistici.

Nel frattempo, la Russia ha cancellato la parata della Vittoria a Sebastopoli, in Crimea. Il governatore insediato da Mosca ha citato "motivi di sicurezza", dopo che un drone marino ucraino ha distrutto un caccia russo Su-30 vicino al porto di Novorossijsk venerdì scorso.

L’intelligence militare ucraina ha descritto l’episodio come "un’operazione senza precedenti", la prima in cui un drone marino ha abbattuto un jet.

È il terzo anno consecutivo che Sebastopoli non ospita la parata. L’ultima edizione risale al 2022, poco dopo l’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina.

Il significato politico del 9 maggio

Per il Cremlino, il Giorno della Vittoria non è solo una celebrazione storica: sotto la guida di Putin, è diventato un momento chiave per l’affermazione della potenza militare russa e un pilastro della propaganda nazionale.

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, il governo russo ha intensificato l’uso della retorica della Seconda Guerra Mondiale per giustificare le proprie azioni. Slogan come "Possiamo farlo di nuovo" sono stati adottati dai soldati russi in Ucraina, e il nastro nero e arancione di San Giorgio è diventato uno degli emblemi principali dell’invasione.

Mosca ha anche adottato un linguaggio solenne per denominare la guerra: l’invasione è ufficialmente definita "operazione militare speciale", ricalcando il modo in cui la Seconda Guerra Mondiale è chiamata in Russia, "Grande Guerra Patriottica".

Putin ha spesso dichiarato che "il popolo sovietico ha combattuto da solo" contro il nazismo, minimizzando il ruolo degli alleati. Quando ha lanciato l’invasione dell’Ucraina, ha giustificato l’azione con la necessità di "denazificare" il Paese e combattere il "fascismo".

In Russia questa forma di celebrazione e retorica ha dato origine al termine pobedobesie, un termine che si può tradurre come "vittoriamania", usata per descrivere la glorificazione del Giorno della Vittoria.

Nel 2023 l’Ucraina ha formalmente preso le distanze dalle commemorazioni sovietiche: Zelensky ha firmato una legge che sposta la celebrazione della fine della Seconda Guerra Mondiale all’8 maggio, in linea con la maggior parte dei Paesi europei.

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