Secondo il presidente ucraino, la Russia potrebbe lanciare nuove operazioni militari partendo dalla Bielorussia. Il timore di un'escalation estiva scuote Ucraina, Polonia e Paesi baltici. Pressioni su Putin per una tregua
Nel corso di un discorso a distanza durante il vertice dell’Iniziativa dei Tre Mari a Varsavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato l'allarme: “La Russia sta preparando qualcosa, con il pretesto delle esercitazioni militari in Bielorussia”, ha dichiarato, sottolineando che Mosca è solita mascherare operazioni offensive dietro manovre militari annunciate. “Dove questa volta? Ucraina? Lituania? Polonia? Dio non voglia. Ma dobbiamo restare vigili”, ha avvertito.
Sebbene Zelensky non abbia fornito dettagli precisi né fonti a sostegno delle sue affermazioni, il riferimento è chiaro: le esercitazioni congiunte programmate da Russia e Bielorussia per settembre.
Esercitazioni Zapad-2025: una minaccia per la sicurezza regionale
Le esercitazioni Zapad-2025 coinvolgeranno oltre 13.000 truppe e si svolgeranno in Bielorussia. Sebbene siano presentate come esercitazioni difensive, i paesi vicini temono possibili escalation. La Polonia ha annunciato contromisure in risposta a queste manovre.
Preoccupano, tuttavia, le possibili anticipazioni estive, in linea con una strategia che Kiev conosce bene: nel 2022, molte truppe russe entrarono in Ucraina proprio dal territorio bielorusso, ufficialmente in “movimento addestrativo”.
Bielorussia, la porta di Mosca verso l’Occidente
Il ruolo della Bielorussia come alleato strategico di Vladimir Putin è sempre più evidente. Minsk, sotto la guida del presidente Aleksandr Lukashenko, ha concesso l’uso del proprio territorio per scopi militari sin dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina. Nonostante non sia ufficialmente un paese belligerante, la Bielorussia funge da piattaforma logistica e potenziale trampolino per nuove offensive russe.
La crescente integrazione militare tra i due Ppaesi, che include esercitazioni congiunte, basi condivise e la presenza di testate nucleari tattiche sul suolo bielorusso, rappresenta una minaccia costante per i vicini europei: Polonia, Lituania, Lettonia e naturalmente l’Ucraina. I paesi baltici hanno recentemente rafforzato le difese lungo i confini, mentre Varsavia ha mobilitato migliaia di militari nella zona orientale.
Vertice a Varsavia: sostegno all’Ucraina e timori di escalation
Al Castello Reale di Varsavia si è svolto il decimo vertice dell’Iniziativa Trilaterale (Three Seas Initiative), che riunisce tredici Paesi dell’Europa centro-orientale, insieme a partner strategici come Stati Uniti, Germania e Giappone. L’appuntamento ha assunto un tono particolarmente urgente, alla luce delle parole di Zelensky e delle continue minacce ibride provenienti da Mosca.
Nella dichiarazione finale, i capi di Stato hanno condannato unanimemente l’aggressione russa e chiesto l’accelerazione del processo di adesione all’Unione Europea per Ucraina e Moldavia. “Sosteniamo la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina nei confini internazionalmente riconosciuti”, si legge nel comunicato ufficiale.
Zelensky: “La guerra deve finire senza premi per Putin”
Nel suo intervento, Zelensky ha ribadito che l’unica conclusione accettabile al conflitto è una pace giusta, senza concessioni territoriali a Mosca. “Vogliamo che la guerra finisca senza ricompense per Putin e senza che venga ceduto un solo pezzo di terra ucraina”, ha affermato con decisione, sollecitando i leader europei a intensificare la pressione sul Cremlino.
Il presidente ha inoltre sottolineato la necessità di una risposta coordinata da parte di tutta l’Europa: “La nostra regione, che confina direttamente con la Russia, deve parlare con una sola voce. È una questione di sicurezza collettiva”.
L’estate della tensione
Le parole di Zelensky fanno da preludio a un’estate che si preannuncia ad alta tensione, non solo per l’Ucraina ma per tutta l’Europa orientale. Le esercitazioni russo-bielorusse potrebbero nascondere scenari ben più gravi, come già avvenuto in passato. Di fronte a questa incertezza, il messaggio da Varsavia è chiaro: l’unità e la deterrenza sono oggi l’unica difesa credibile contro nuove offensive da Est.