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Come i funerali di un Papa diventano un summit politico internazionale su guerre e conflitti

The ceremony with the Pope Francis' body, who will lie in state at St. Peter's Basilica for three days, pass through the crowd at the Vatican, Wednesday, April 23, 2025. (AP P
The ceremony with the Pope Francis' body, who will lie in state at St. Peter's Basilica for three days, pass through the crowd at the Vatican, Wednesday, April 23, 2025. (AP P Diritti d'autore  Bernat Armangue/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Sergio Cantone
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La diplomazia funeraria non è una novità. Le esequie di un papa politico come Francesco sono una grande occasione di scambi informali e discreti tra leader mondiali al coperto delle mure vaticane e del cordoglio. Tuttavia, ci sono precedenti analoghi anche nella storia pièu recente

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Il mondo a Roma per i funerali di Papa Francesco. La capitale italiana per 24 ore sarà di nuovo Caput Mundi.

Circa 170 delegazioni nazionali, leader internazionali, re e regine partecipano alle esequie pontificali.  

Molti osservatori si aspettano che l’estremo saluto più che un momento di raccoglimento possa trasformarsi in un occasione di scambi politici informali tra leader.

La diplomazia funeraria non è una novità dice Pasquale Ferrara, direttore generale per gli affari politici e per la sicurezza internazionale al ministero degli esteri italiano e docente di Diplomazia e Negoaziato all'Università LUISS di Roma: “è avvenuto in passato in altri grandi eventi come questo, nel caso per esempio delle esequie dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, dove Australia e Giappone hanno avviato le conversazioni  per una dichiarazione congiunta sulla sicurezza nella regione Asia e Pacifico”.

Shinzo Abe, quando venne assassinato nel 2022, non era ormai premier da due anni, tuttavia manteneva un ruolo di gran peso sia all’interno del Giappone che su scala mondiale. Parteciparono alle sue esequie oltre 200 delegazioni di massimo livello.

Circostanza analoga, in tempi recenti, il funerale della Regina Elisabetta II.

La morte supera tutte le barriere

Altra occasione nella storia recente di alta diplomazia dell'estremo saluto sono state le esequie del presidente Iraniano Ebrahim Raisi, morto in un incidente di elicottero nel maggio del 2024.

Anche i leader di paesi dalle relazioni tempestose possono sfiorarsi e sussurrare parole di politica attorno a un feretro con il pretesto che la morte e l'amore superano tutte le barriere.

Ad esempio, Paesi arabi dai tradizionali rapporti difficili con l'Iran hanno rotto il ghiaccio e inviato a Teheran delegazioni ai massimi livelli.

La cerimonia di addio a Raisi, ha segnato le prime visita protocollari a Teheran di un presidente tunisino, in quella circostanza Kais Saied, e di un ministro degli esteri egiziano, Sameh Shoukry, dalla rivoluzione degli Ayatollah nel 1979.

Entrambi i leader hanno ascoltato in raccolto silenzio un'omelia funebre carica di invettive contro gli Stati Uniti e Israele.

La logistica del caos

Gli scambi politici diretti tra leader in tali circostanze impongono acrobazie diplomatiche, protocollari e logistiche.

La folla, gli spostamenti i luoghi e i tempi stretti, tutto diviene più complicato in un intreccio tra le diplomazie italiana e vaticana dice l’ambasciatore Ferrara: “Non è facile gestire scambi e comunicazioni tra rappresentanze diplomatiche a Roma presso la Santa Sede e presso lo stato Italiano, né per le le delegazioni che vengono dall'estero e spesso restano per per poche ore”

Tutto dipenderà quindi dalla reale volontà dei leader politici e religiosi presenti. L’improvvisazione a volte aiuta i rapporti umani, soprattutto in un momento di cordoglio. Un evento ad alti livelli come le esequie pontificali potrebbe favorire dialoghi informali accessori a negoziati ufficiali in corso altrove.  

“Questi vertici e questi incontri richiederebbero una lunga e accurata preparazione. La fretta, tuttavia, potrebbe anche essere un vantaggio, nel senso di trovare le persone e soprattutto i leader mondiali più aperti al dialogo”.

In questa precisa circostanza, sul piano organizzativo, la diplomazia del cordoglio potrebbe essere favorita dai legami stabiliti da un papa come Francesco che ha creato una simbiosi tra l’azione religiosa e papale, e le grandi questioni politiche del nostro tempo, ambiente, conflitti militari, e questioni sociali su scala mondiale.  

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