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Il Belgio rilancia il servizio militare volontario: obiettivo 20mila riservisti

Soldati dell'esercito olandese partecipano alla celebrazione del 20esimo anniversario dell'adesione della Lituania alla Nato a Vilnius, in Lituania, 29 marzo 2024
Soldati dell'esercito olandese partecipano alla celebrazione del 20esimo anniversario dell'adesione della Lituania alla Nato a Vilnius, in Lituania, 29 marzo 2024 Diritti d'autore  AP Photo/Mindaugas Kulbis
Diritti d'autore AP Photo/Mindaugas Kulbis
Di Emma De Ruiter
Pubblicato il
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Per aumentare i riservisti, i diciottenni in Belgio riceveranno presto lettere che li informeranno su un servizio militare volontario, seguendo un'iniziativa annunciata di recente nei Paesi Bassi

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Il ministro della Difesa belga, Theo Francken, ha annunciato l’intenzione di triplicare il numero dei riservisti del Paese, portandoli dagli attuali 6.600 a 20mila. Per raggiungere l’obiettivo, il governo intende puntare sul servizio militare volontario, rivolto in particolare ai più giovani.

Seguendo l’esempio dei Paesi Bassi, anche il Belgio inizierà quest’anno a inviare lettere ai diciottenni per incoraggiarli ad arruolarsi. "Riceviamo molte richieste – ha dichiarato Francken – ma i centri di formazione sono già pieni e mancano istruttori sufficienti per rispondere all’aumento della domanda".

Il piano prevede l’introduzione graduale del servizio militare volontario: 500 nuovi riservisti a partire dal 2026, che saliranno a mille all’anno dal 2027. L’obiettivo è di reclutare circa 5.600 riservisti entro il 2029.

Chi sceglierà di arruolarsi presterà servizio per un anno, ricevendo uno stipendio di circa due mila euro al mese, in linea con la retribuzione di un soldato all’inizio della carriera. Al termine dell’anno, coloro che non proseguiranno nella carriera militare saranno tenuti a rimanere come riservisti per un periodo di dieci anni.

Paesi Bassi: leva volontaria sul modello svedese

Alla fine di marzo, anche i Paesi Bassi hanno presentato un piano ambizioso per rafforzare la propria difesa: l’obiettivo è passare da 70mila a 200mila militari entro il 2030.

Il governo olandese ha introdotto un’iniziativa ispirata al modello svedese. I diciassettenni riceveranno un questionario – inizialmente su base volontaria – volto a valutare competenze, motivazioni e affinità con il mondo della difesa. In futuro, la compilazione potrebbe diventare obbligatoria, come già avviene in Svezia.

L’esercito olandese offre inoltre ai giovani tra i 18 e i 27 anni la possibilità di partecipare a un "anno di servizio", durante il quale possono sperimentare la vita militare senza un impegno a lungo termine.

Matthias, 18 anni, ha iniziato il servizio militare volontario a ottobre. "Non ero sicuro che la carriera militare fosse adatta a me, così ho deciso di provarla per un anno", ha racconta il giovane. Le sue giornate seguono il ritmo dei militari di professione: addestramento, primo soccorso in combattimento, vita in caserma.

"Molti vogliono contribuire, ma non sanno davvero cosa significhi far parte dell’esercito", spiega Erik Noordam, capitano-tenente dell’esercito olandese. "L’anno di servizio abbassa le barriere: è un modo semplice per provare".

Secondo Noordam, l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 ha cambiato tutto: "da quel momento è diventato chiaro che dovevamo rafforzare la nostra difesa. È da lì che è nato il progetto dell’anno di servizio".

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