Un nuovo studio rivela dati allarmanti sullo stato della guida in Lettonia, Austria e Grecia, nonostante gli sforzi di Bruxelles di ridurre drasticamente le vittime della strada
La Lettonia è stata classificata come il Paese con la più alta percentuale di guidatori spericolati dell'Ue, con un alto tasso di mortalità stradale di 75 morti per milione di persone ogni anno e livelli allarmanti in merito all'utilizzo del telefono alla guida.
È quanto emerge da un nuovo studio condotto dal venditore di pedaggi autostradali Vignetteswitzerland.com, che ha analizzato sei parametri chiave, tra cui i tassi di mortalità stradale, la guida in stato di ebbrezza, l'eccesso di velocità sulle autostrade, la guida in stato di sonnolenza, l'uso del telefono alla guida e il mancato uso della cintura di sicurezza.
L'Austria è al secondo posto nell'Ue, con il 22,1 per cento dei conducenti che ha ammesso di guidare dopo aver consumato alcol. La Grecia completa il terzetto, con quasi il 28 per cento dei conducenti che non indossano le cinture di sicurezza, il tasso più alto dell'Ue.
I dati sono stati raccolti dalle statistiche ufficiali della Commissione europea sulle vittime della strada e dall'E-Survey of Road Users' Attitudes (ESRA) dell'Istituto Vias.
Anche i conducenti della Finlandia hanno mostrato comportamenti preoccupanti, con oltre il 40 per cento che parla al telefono mentre guida - il tasso più alto tra i Paesi presi in esame. In Lussemburgo, quasi quattro conducenti su dieci ammettono di guidare dopo aver consumato alcol.
"Ciò che è particolarmente allarmante è che in Paesi come il Lussemburgo e la Finlandia - nazioni note per i loro elevati standard di vita e di infrastrutture - stiamo assistendo a tassi estremamente elevati di specifici comportamenti pericolosi", ha dichiarato Mattijs Wijnmalen, Ceo di Vignette Switzerland.
Al contrario, la Svezia ha il tasso di mortalità stradale più basso d'Europa, con soli 22 decessi per milione di abitanti - significativamente al di sotto della media europea.
Si allontana l'obiettivo di dimezzare le vittime della strada entro il 2030
Nonostante questi risultati, la Commissione europea ha registrato un calo del tre per cento su base annua del numero di vittime della strada nell'Ue nel 2024, con un calo di seicento decessi in tutto il blocco.
Tuttavia, la Commissione ritiene che questo calo sia ancora insufficiente.
"Il ritmo complessivo del miglioramento rimane troppo lento e la maggior parte degli Stati membri non è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo dell'Ue di dimezzare le vittime della strada entro il 2030", si legge in un comunicato stampa pubblicato il 18 marzo.
Secondo la Commissione, le strade rurali continuano a rappresentare il rischio maggiore. Qui si conta il 52 per cento dei decessi.
Gli uomini rappresentano la maggior parte delle vittime della strada (77 per cento), mentre gli adulti più anziani (over 65) e i giovani (18-24) sono utenti particolarmente vulnerabili.
Tra i diversi tipi di utenti della strada, gli occupanti di autovetture rappresentano la quota maggiore di decessi, seguiti da motociclisti (20 per cento), pedoni (18 per cento) e ciclisti (10 per cento).
Gli utenti stradali vulnerabili, tra cui pedoni, ciclisti e motociclisti, rappresentano quasi il 70 per cento degli incidenti mortali in ambito urbano.