Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Turchia, Bruxelles si interroga sull'arresto del sindaco di Istanbul, İmamoğlu

Ekrem İmamoğlu è stato arrestato con accuse che ha descritto come politicamente motivate.
Ekrem İmamoğlu è stato arrestato con accuse che ha descritto come politicamente motivate. Diritti d'autore  Emrah Gurel/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Emrah Gurel/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Jorge Liboreiro
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Le proteste di massa scatenate dall'arresto di Ekrem İmamoğlu mettono sotto scrutinio il riavvicinamento dell'Ue alla Turchia sui dossier Siria e Ucraina

PUBBLICITÀ

L'arresto di Ekrem İmamoğlu, l'ormai ex sindaco di Istanbul, solleva interrogativi circa "l'aderenza della Turchia alla sua tradizione democratica di lunga data", ha dichiarato lunedì la Commissione europea, senza però esprimere una condanna esplicita.

İmamoğlu è stato imprigionato la settimana scorsa e il suo arresto confermato sabato in attesa di giudizio, scatenando un serie di manifestazioni nel Paese.

"In quanto candidato all'Ue, la Turchia deve sostenere i valori democratici. I diritti dei funzionari eletti, così come il diritto di manifestare pacificamente, devono essere pienamente rispettati", ha dichiarato un portavoce della Commissione.

"Vogliamo che la Turchia rimanga ancorata all'Europa, ma ciò richiede un chiaro impegno nei confronti delle norme e delle pratiche democratiche. È fondamentale che la Turchia rispetti questi principi fondamentali", ha aggiunto il portavoce.

Le autorità turche hanno incarcerato İmamoğlu dopo averlo accusato di corruzione, estorsione, corruzione e riciclaggio di denaro, oltre che di avere aiutato un gruppo terroristico per la sua alleanza elettorale con un partito filo-curdo, accusa quest'ultima sospesa.

İmamoğlu e i suoi avvocati hanno respinto con forza gli addebiti, definendoli inventati e politicamente motivati. Il ministro degli Interni ha rimosso il primo cittadino di Istanbul dalla carica come "misura temporanea".

"Oggi la Turchia si è svegliata con un profondo tradimento: il processo giudiziario in corso è tutt'altro che equo, è un'esecuzione senza processo", ha scritto İmamoğlu sui social media.

Commissione Ue e Consiglio d'Europa chiedono rilascio di İmamoğlu

Membro del Partito Popolare Repubblicano (Chp), İmamoğlu è considerato il principale rivale di Recep Tayyip Erdoğan alle elezioni del 2028, per quanto il presidente in carica abbia esaurito i due mandati consentiti.

Nelle primarie del partito per il candidato alla presidenza, è stato scelto come candidato da 1,7 milioni di membri del Chp e da 13,2 milioni di non iscritti, dopo essere rimasto l'unico in lizza come forma di solidarietà e protesta da parte degli altri candidati.

L'opposizione ha descritto l'incarcerazione di İmamoğlu come un atto di ritorsione da parte di Erdoğan. Ankara ha replicato che i tribunali turchi operano in modo indipendente.

Il Consiglio d'Europa, l'organizzazione europea per i diritti umani con sede a Strasburgo, ha condannato l'arresto di İmamoğlu e ha chiesto il suo "rilascio immediato".

"È una mossa calcolata che mira a minare l'integrità e l'equità dei processi elettorali ed è un attacco alla democrazia", ha dichiarato in un comunicato il presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa, Marc Cools, aggiungendo che le accuse di corruzione e terrorismo "sembrano essere una farsa".

Anche il ministero degli Esteri francese ha parlato di un "grave attacco alla democrazia" ed esortando la Turchia a rispettare gli "impegni" legali che ha "liberamente assunto" come Paese candidato all'Ue.

Il ministero degli Esteri tedesco ha descritto l'arresto invece come una battuta d'arresto per la democrazia. "La competizione politica non deve essere condotta attraverso tribunali e prigioni", ha dichiarato un portavoce.

"Ci aspettiamo che le accuse siano indagate in modo trasparente e il più rapidamente possibile e che i procedimenti siano condotti sulla base dello Stato di diritto", è il commento di Berlino.

Ue-Turchia in graduale riavvicinamento nonostante tutto

Nella sala stampa della Commissione europea, invece, la reazione è stata notevolmente più contenuta, a testimonianza del percorso di avvicinamento che Bruxelles sta cercando di compiere nei confronti di Ankara.

L'importanza strategica della Turchia per il blocco è stata amplificata da due recenti sviluppi geopolitici: la caduta di Bashar al-Assad in Siria e i negoziati avviati da Donald Trump per porre fine alla guerra della Russia contro l'Ucraina.

Erdoğan ha espresso un forte interesse per la coalizione dei volenterosi che Francia e Regno Unito hanno creato per fornire garanzie di sicurezza a Kiev e salvaguardare un potenziale accordo con Mosca.

La Turchia ha il secondo esercito più grande della Nato e gode di una posizione strategicamente preziosa nel Mar Nero.

Il presidente turco ha partecipato a diversi incontri virtuali con i leader europei, l'ultimo dei quali venerdì scorso, quando è stato informato sui risultati del Consiglio europeo di Bruxelles dalle massime autorità Ue, Ursula von der Leyen, António Costa e Kaja Kallas.

Inoltre, nelle prossime settimane la Commissione europea intende tenere due dialoghi di alto livello con la Turchia, incentrati sull'economia e sulla migrazione.

"Stiamo seguendo molto da vicino la situazione in Turchia, ma non sono in grado di dirvi di più su cosa significhi per il nostro impegno in questa fase. La nostra posizione è molto chiara", ha risposto un portavoce della Commissione alla domanda se l'incarcerazione di İmamoğlu e le proteste di massa possano fare riconsiderare a Bruxelles il suo riavvicinamento ad Ankara.

La Turchia è stata dichiarata paese candidato nel 1999, ma la sua adesione è stata ostacolata da un regresso democratico e da preoccupazioni sulla "capacità di assorbimento" del blocco.

I negoziati sono stati ufficialmente sospesi nel 2018, due anni dopo un tentativo di colpo di Stato che ha visto Erdoğan rafforzare la sua presa sul potere e soffocare le voci dell'opposizione.

Nel suo ultimo rapporto sull'allargamento, la Commissione ha individuato numerose carenze e una diffusa mancanza di riforme nel campo della democrazia e dei diritti fondamentali.

"Il sistema presidenziale continua a essere caratterizzato dalla mancanza di controlli ed equilibri", si legge nel rapporto, "le pressioni esercitate dal governo sui sindaci dei partiti di opposizione hanno continuato a indebolire la democrazia locale".

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Turchia: ancora proteste per l'arresto di Imamoglu, fermati vari giornalisti

Turchia, opposizione esorta a protestare pacificamente dopo l'arresto del sindaco di Istanbul

Slovacchia: Fico mette ancora il veto alle sanzioni Ue contro la Russia, chiedendo nuove concessioni