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Il governo italiano nega di aver usato lo spyware Paragon per spiare giornalisti e attivisti

Il Ministro del Governo Luca Ciriani, a sinistra, interviene durante il Question Time alla Camera dei Deputati a Roma.
Il Ministro del Governo Luca Ciriani, a sinistra, interviene durante il Question Time alla Camera dei Deputati a Roma. Diritti d'autore  Roberto Monaldo/LaPresse via AP
Diritti d'autore Roberto Monaldo/LaPresse via AP
Di Andrew Naughtie Agenzie: AP
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Il ministro Luca Ciriani ha dichiarato al Parlamento che, sebbene il governo abbia un contratto con l'azienda israeliana Paragon, non ha mai violato la legge nell'uso dello spyware

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Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha negato che il Governo abbia utilizzato uno spyware militare per spiare sette fra giornalisti e attivisti per i migranti. Ha però aggiunto che verrà condotta un'indagine sulle "vulnerabilità" digitali che hanno portato a questa situazione.

La notizia è emersa per la prima volta il 31 gennaio. Quel giorno, il servizio di messaggistica WhatsApp ha informato decine di persone in tutta l'Ue che i loro dispositivi erano stati violati utilizzando i software di Paragon Solutions, sviluppati da un'azienda informatica israeliana.

Dopo che il quotidiano The Guardian ha riportato l'episodio, il Governo ha confermato mercoledì scorso che almeno sette telefoni cellulari erano coinvolti e che l'Agenzia nazionale per la cybersecurity (Acn) stava indagando.

"Non abbiamo spiato, servizi pronti ad aiutare", dice il ministro Ciriani

Parlando alla Camera mercoledì, Ciriani ha confermato il fatto che il Governo ha da tempo un contratto con Paragon Solutions per la raccolta di informazioni utili alla lotta al terrorismo e ad altre minacce alla sicurezza nazionale.

Tuttavia, ha insistito che ci sia stato un "rigoroso rispetto della legge sulla privacy", e ha negato che il Governo abbia usato Paragon per spiare i giornalisti. Ha inoltre minacciato querela per chi sostenga il contrario.

"Compete in ogni caso all'autorità giudiziaria accertare l'origine delle vulnerabilità denunciate", ha detto. Ha infine aggiunto che i servizi segreti italiani "sono pronti a fornire pieno supporto".

Paragon, le reazioni di Luca Casarini e Francesco Cancellato

Tra le vittime ci sono Luca Casarini, responsabile dell'Ong per il salvataggio dei migranti Mediterranea Saving Humans, e Francesco Cancellato, editore del sito web di notizie Fanpage. Entrambi hanno assunto posizioni critiche nei confronti del Governo in passato.

Whatsapp li ha avvisati della presenza di Paragon nei loro cellulari il 31 gennaio. L'app di messaggistica aveva suggerito loro di contattare Citizen Lab, un laboratorio della Munk School dell'Università di Toronto, che da anni si muove per contrastare l'hacking da parte di Stati in giro per il mondo.

Cancellato ha detto di credere di essere stato preso di mira da degli hacker che volevano vedere quali inchieste Fanpage stesse sviluppando.

"Il Governo pensa solo a difendere sé stesso. A questo siamo: che gli abbiamo fatto un torto, a farci spiare", ha scritto Cancellato su X, in risposta alle dichiarazioni di Ciriani del 13 febbraio.

Il tweet di Cancellato, direttore di Fanpage

In passato, il sito ha pubblicato reportage sotto copertura sull'ala giovanile di Fratelli d'Italia, Gioventù nazionale.

Casarini, invece, è a capo di Mediterranea Saving Human. Lui ha criticato il sostegno del governo italiano alla guardia costiera libica, accusata di essere connivente ai trafficanti di esseri umani.

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