Il gruppo di ricerca Huygens Institute ha contribuito alla digitalizzazione dell'archivio in un progetto sovvenzionato dai ministeri della Giustizia, dell'Istruzione e della Sanità.Sono oltre 400mila le persone sospettate di aver collaborato con i nazisti durante la Seconda guerra mondiale
I Paesi Bassi hanno pubblicato un database con i nomi di quasi mezzo milione di olandesi sospettati di aver collaborato con i nazisti durante l'occupazione del Paese nella Seconda Guerra Mondiale.
Il progetto "War in Court" elenca circa 425mila persone, per lo più cittadini olandesi, che sono stati indagati per aver collaborato con le forze di occupazione tedesche ed è stato reso pubblico per la prima volta.
Delle persone incluse nel database, più di 150mila sono comparse in tribunale e hanno dovuto affrontare una qualche forma di punizione.
In precedenza i documenti di queste indagini erano disponibili solo per i ricercatori che si recavano all'Archivio nazionale olandese dell'Aia.
Il gruppo di ricerca Huygens Institute ha contribuito alla digitalizzazione dell'archivio nell'ambito di un progetto sovvenzionato dai ministeri della Giustizia, dell'Istruzione e della Sanità.
"Questo archivio contiene storie importanti sia per le generazioni presenti che per quelle future", ha dichiarato l'istituto in una dichiarazione sul proprio sito web.
"Senza l'accesso digitale, questo archivio non esiste per molti, soprattutto per le generazioni più giovani. Solo un accesso facile e su larga scala manterrà rilevante questo importante archivio con tutte le sfaccettature della guerra e ci permetterà di continuare a imparare dal passato", si legge ancora nella nota.
Archivio con migliaia di sospetti e membri dell'Nsb
L'archivio contiene i fascicoli dei criminali condannati e dei circa 20mila cittadini olandesi ritenuti collaborazionisti per essersi arruolati nelle forze armate tedesche. Inoltre, elenca i presunti membri del Movimento Nazionalsocialista (Nsb), il partito politico fascista fondato da Anton Mussert, il più grande movimento politico olandese allineato al nazismo. L'archivio fornisce anche i nomi di persone che sono risultate innocenti dopo le indagini.
Il database online contiene solo i nomi dei sospettati e non specifica se sono stati giudicati colpevoli o di che tipo di collaborazione con i tedeschi erano sospettati. Secondo le attuali linee guida, le persone che desiderano esaminare i file di archivio devono presentare una richiesta formale.
Sebbene il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) dell'Unione europea protegga i dati personali, non si applica alle persone decedute e questo riguarda la stragrande maggioranza dei nomi presenti nell'archivio.
L'Autorità olandese per la protezione dei dati ha sottolineato che i file delle persone elencate, comprese quelle ancora in vita, contengono dati sensibili, tra cui l'affiliazione religiosa e le convinzioni politiche.
L'occupazione tedesca dei Paesi Bassi durante la Seconda guerra mondiale
L'occupazione tedesca dei Paesi Bassi è durata per gran parte della Seconda guerra mondiale, a partire dall'invasione del 1940 fino alla liberazione alleata nel 1945. Si stima che più di centomila ebrei olandesi siano stati uccisi durante l'Olocausto.
Si prevede che la pubblicazione del database scatenerà alcune discussioni nei Paesi Bassi.
"La collaborazione è ancora un grande trauma. Non se ne parla. Speriamo che con l'apertura degli archivi questo tabù venga infranto", ha dichiarato il direttore dell'Archivio Nazionale, Tom De Smet.
Un sondaggio di Claims Conference del 2023 ha rilevato che quasi il 25 per cento della Generazione Z olandese considera l'Olocausto un mito, mentre il 53 per cento di tutti i cittadini olandesi non riconosce il proprio Paese come sito dell'Olocausto. Tuttavia, il 77 per cento degli olandesi concorda con l'importanza dell'educazione alla memoria dell'Olocausto.