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Romania: l'Ue chiede risposte urgenti a TikTok su possibili interferenze straniere nelle elezioni

TikTok è sotto esame per il suo ruolo nelle elezioni presidenziali rumene.
TikTok è sotto esame per il suo ruolo nelle elezioni presidenziali rumene. Diritti d'autore  Damian Dovarganes/Copyright 2018 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Damian Dovarganes/Copyright 2018 The AP. All rights reserved
Di Jorge Liboreiro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Una serie di documenti declassificati suggerisce che TikTok è stato sfruttato da un "attore statale" per influenzare l'esito delle elezioni presidenziali in Romania

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La Commissione europea ha inviato a TikTok una richiesta "urgente" di informazioni, chiedendo maggiori risposte sul ruolo sempre più controverso della piattaforma nel primo turno delle elezioni presidenziali romene, che hanno visto l'improvvisa vittoria di Călin Georgescu e alimentato gravi preoccupazioni di interferenze straniere.

La richiesta, rilasciata venerdì, si basa sul Digital Services Act (Dsa) e prevede una scadenza di 24 ore. Si tratta della seconda richiesta di informazioni inviata a TikTok nel contesto delle elezioni rumene, dopo la prima inviata la settimana scorsa.

Georgescu, un candidato indipendente che ha abbracciato posizioni euroscettiche, favorevoli alla Russia, ultranazionaliste e pseudo-scientifiche, avrebbe dovuto affrontare Elena Lasconi, una liberale pro-europea, nel secondo turno previsto per domenica prossima. Ma la Corte costituzionale romena ha annullato i risultati delle presidenziali a due giorni dal ballottaggio.

L'intero processo elettorale dovrà quindi essere ripetuto in data da destinarsi.

L'ombra delle interferenze straniere nelle elezioni romene per via di TikTok

"Siamo preoccupati per i crescenti indizi di un'operazione coordinata di influenza online straniera mirata alle elezioni romene in corso, in particolare su TikTok", ha dichiarato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione responsabile della politica digitale.

Bruxelles vuole che l'azienda chiarisca le rivelazioni contenute nei documenti di intelligence declassificati mercoledì dal presidente romeno Klaus Iohannis, che suggeriscono con forza che l'improvvisa ascesa di Georgescu non è stata "un risultato naturale", ma il risultato di un'azione coordinata artificialmente per manipolare e sfruttare l'algoritmo di TikTok.

La campagna è stata probabilmente orchestrata da un "attore statale", si legge nei documenti. Sebbene la Russia non sia menzionata come colpevole, le agenzie hanno rilevato somiglianze tra una campagna online in Romania e una precedente condotta da Mosca in Ucraina.

Secondo il Servizio di intelligence romeno (Sri), una rete precedentemente nascosta, operante principalmente su TikTok, che era rimasta in gran parte dormiente dalla sua creazione nel 2016, è diventata molto attiva nelle due settimane precedenti il primo turno delle elezioni. Gli operatori della rete, reclutati e coordinati attraverso un canale sulla piattaforma di messaggistica Telegram, hanno utilizzato metodi tipici della "modalità operativa" di un attore statale.

L'Sri ha anche riferito che quasi un milione di euro è stato speso nella campagna elettorale da un individuo che sosteneva la candidatura di Georgescu, con fino a 950 euro pagati per un repost. La stessa TikTok ha ammesso di aver ricevuto 362.500 euro da questa persona la scorsa settimana, come risulta dai documenti.

La rivelazione ha provocato un'onda d'urto in Romania e non solo, alimentando il timore che il Paese dell'Europa orientale sia vittima di interferenze straniere. "TikTok deve predisporre le risorse per contrastare le operazioni di informazione in vista del prossimo fine settimana elettorale", ha dichiarato un portavoce della Commissione.

Bruxelles tiene TikTok sotto esame

La richiesta di informazioni fa seguito all'"ordine di conservazione" annunciato giovedì da Bruxelles, che obbliga TikTok a "congelare e conservare" tutti i documenti e le informazioni interne, compreso il suo sistema di raccomandazioni e la promozione monetizzata di contenuti politici, relativi ai rischi elettorali in tutto il blocco.

L'ordine si applicherà dal 24 novembre 2024 al 31 marzo 2025 e riguarderà le prossime elezioni in Romania, Croazia, Austria, Grecia e Germania.

I dati conservati dall'ordine potrebbero aiutare la Commissione ad aprire un'indagine formale sul ruolo di TikTok nella corsa elettorale romena. L'indagine, che rappresenterebbe la fase successiva della richiesta di informazioni, non è ancora stata annunciata. TikTok non ha risposto alle domande inviate via e-mail da Euronews.

Martedì scorso, i rappresentanti dell'azienda hanno affrontato un'audizione al Parlamento europeo durante la quale hanno cercato di difendere le azioni di TikTok in Romania. I dirigenti hanno affermato che la piattaforma ha eliminato diverse reti che miravano a intromettersi nelle elezioni, tra cui una con 1.781 follower che sosteneva Georgescu.

I deputati hanno lasciato l'incontro visibilmente insoddisfatti, lamentando che molte delle loro domande non hanno avuto risposta. Valérie Hayer, leader di Renew Europe, ha chiesto che Shou Zi Chew, l'amministratore delegato di TikTok, venga convocato davanti all'emiciclo.

"Quello che è successo in Romania è un altro campanello d'allarme per noi: la disinformazione può avvenire in tutta Europa con conseguenze molto dannose", ha scritto. Hayer ha affermato che se Bruxelles dovesse stabilire che TikTok ha violato il Dsa, l'Ue "dovrebbe seguire con sanzioni severe, senza escludere una sospensione o un divieto totale".

TikTok, che è di proprietà cinese, è stato un bersaglio ricorrente di controlli nei Paesi occidentali per la diffusione di disinformazione e propaganda attraverso il suo potente algoritmo, che tiene gli utenti attaccati a un flusso infinito di contenuti raccomandati.

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