Un'analisi della Fondazione indipendente Bertelsmann ha lanciato l'allarme: la più grande economia europea avrà bisogno di migliaia di lavoratori dall'estero per crescere
Nei prossimi anni il mercato del lavoro tedesco dipenderà fortemente dagli immigrati provenienti dall'estero. A rivelarlo uno studio condotto dalla Fondazione indipendente Bertelsmann e pubblicato martedì, secondo cui la forza lavoro tedesca potrebbe ridursi del 10 per cento entro il 2040 senza un'immigrazione "sostanziale".
Secondo l'analisi del think tank, sono infatti necessari circa 288mila lavoratori internazionali per sostenere la forza lavoro tedesca. Senza l'ingresso di ulteriori futuri impiegati stranieri il numero di lavoratori in Germania scenderebbe dagli attuali 46,4 milioni a 41,9 milioni.
Susanne Schultz, esperta di migrazione presso la Fondazione Bertelsmann, ha affermato che il "pensionamento dei baby boomer" è un fattore chiave della contrazione della forza lavoro tedesca. Secondo Schultz, anche se la priorità è sviluppare la forza lavoro nazionale, "da sola non sarà sufficiente a soddisfare la futura domanda di lavoro fino al 2040".
Un secondo modello è meno pessimista ma calcola comunque che potrebbero essere necessari 368mila lavoratori stranieri all'anno fino al 2040.
Attirare i lavoratori stranieri
Nel 2023 la Germania ha riformato le sue leggi sull'immigrazione per rendere più facile l'assunzione di lavoratori stranieri qualificati introducendo una "carta blu" per gli specialisti qualificati e riducendo la burocrazia per il riconoscimento dei titoli di studio stranieri.
Secondo Schultz, tuttavia, permangono ostacoli che dovrebbero essere rimossi per attirare i lavoratori.
Nel suo rapporto la fondazione Bertelsmann ha affermato che i lavoratori stranieri non arriverebbero "senza una cultura più accogliente da parte delle autorità locali e delle imprese".
Il governo tedesco ha adottato altre misure per affrontare la carenza di manodopera, come l'accordo di migrazione controllata con il Kenya a settembre, per invitare i lavoratori kenioti nel Paese.
"Vogliamo attirare lavoratori qualificati, di cui abbiamo urgente bisogno in molti settori della nostra economia", ha dichiarato il ministro dell'Interno Nancy Faeser dopo la stipula dell'accordo.
Secondo la ricerca la carenza di lavoratori stranieri colpirebbe soprattutto lo Stato più popoloso della Renania Settentrionale-Vestfalia e interesserebbe pesantemente le regioni meridionali come la Baviera. Le grandi città che hanno già alti livelli di immigrazione, come Berlino e Amburgo, subirebbero uno stress minore.
La maggiore richiesta è nella Saarland sudoccidentale e negli Stati della Turingia e della Sassonia-Anhalt. Proprio la Turingia ha visto il successo del partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania, per la prima volta in testa alle elezioni regionali di settembre.