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Le fake news sul tasso di povertà infantile del Regno Unito superiore a quello dei Paesi nordici

Un ragazzino di 12 anni gioca con il suo cellulare fuori da scuola a Barcellona, in Spagna, lunedì 17 giugno 2024.
Un ragazzino di 12 anni gioca con il suo cellulare fuori da scuola a Barcellona, in Spagna, lunedì 17 giugno 2024. Diritti d'autore  AP Photo/Emilio Morenatti
Diritti d'autore AP Photo/Emilio Morenatti
Di James Thomas
Pubblicato il
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Un post diffuso sui social media sostiene che la povertà infantile nel Regno Unito è significativamente più alta rispetto ai Paesi nordici ma i numeri smentiscono le speculazioni

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Un post sui social media con quasi 200mila visualizzazioni sostiene che più del 30 per cento dei bambini nel Regno Unito vive in povertà.

Il post confronta questa cifra con quella di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, che avrebbero tassi di povertà infantile compresi tra il 2 per cento e il 4 per cento.

Tuttavia, il post è fuorviante: se è vero che nel Regno Unito ci sono più bambini in povertà che nei Paesi nordici, i numeri sono stati gonfiati.

Questo post su X fornisce dati fuorvianti sui tassi di povertà infantile
Questo post su X fornisce dati fuorvianti sui tassi di povertà infantile Euronews

Questo perché il post utilizza dati di circa venti anni fa per i Paesi nordici e cifre apparentemente inventate per il Regno Unito.

La maggior parte dei dati nordici proviene da un rapporto dell'Ocse del 2005 e il tasso di povertà infantile è calcolato in base alla percentuale di bambini sotto i 18 anni che vivevano in famiglie con un reddito disponibile inferiore al 50 per cento della media.

Questo differisce da quello che dice il post sui social media, ovvero che si basa sulla percentuale di bambini che vivono in famiglie con un reddito inferiore al salario minimo.

Lo stesso set di dati indicava il tasso di povertà infantile nel Regno Unito a circa il 16 per cento nel 2000, non al 32 per cento.

Cosa dicono i numeri reali e più recenti sulla povertà infantile nel Regno Unito

L'ultima volta che l'Ocse ha pubblicato i dati per tutti e cinque i Paesi è stato nel 2019.

A quel tempo, il Regno Unito aveva ancora i tassi peggiori di povertà infantile, ma non erano così disastrosi come suggerisce il post su X.

Il Regno Unito era al 14,1 per cento, seguito dalla Svezia al 9,3 per cento, dalla Norvegia al 7,9 per cento, dalla Danimarca al 4,8 per cento e dalla Finlandia al 3,7 per cento.

Dati più recenti sul rischio di povertà per i bambini, forniti da Eurostat e dal Dipartimento per il lavoro e le pensioni (Dwp) del Regno Unito, si basano su famiglie al di sotto del 60 per cento del reddito mediano di un Paese e quindi mostrano numeri più alti rispetto alla metrica del 50 per cento.

Nel 2023, Eurostat stima la Svezia al 19,8 per cento, la Norvegia al 12,3 per cento e Danimarca e Finlandia al 9,7 per cento.

Il Dwp del Regno Unito, invece, indicava per quell'anno il 22,4 per cento.

La povertà infantile nel resto d'Europa

Se è vero che il Regno Unito è in ritardo rispetto ai Paesi nordici per quanto riguarda la povertà infantile, la differenza non è così netta come sostiene il post sui social media.

Se si considera l'Europa nel suo complesso, il Regno Unito si colloca in cima alla classifica dei più alti tassi di povertà infantile utilizzando i dati Eurostat e Dwp per il 2023.

Tuttavia, se confrontato con il resto delle "Cinque grandi" economie europee, il Regno Unito non è il peggiore; anzi, si comporta meglio di Italia e Spagna.

Anche la Francia ha un tasso superiore alla media europea, mentre la Germania si colloca nella parte bassa della classifica.

Al di fuori dei Paesi nordici, Slovenia, Repubblica Ceca e Belgio hanno i tassi di povertà infantile più bassi d'Europa, rispettivamente del 10,2 per cento, 12,4 per cento e 13,2 per cento, secondo Eurostat.

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