L'attivista per il clima Greta Thunberg è stata arrestata sabato dopo aver organizzato un sit-in di protesta per chiedere la fine dei sussidi dell'Ue ai combustibili fossili
L'attivista per il clima Greta Thunberg è stata fermata sabato dalla polizia belga mentre manifestava contro i sussidi ai combustibili fossili da parte dell'Unione europea.
L'attivista svedese è stata raggiunta da decine di manifestanti di "United for Climate Justice" e "Extinction Rebellion" che hanno bloccato una strada principale di Bruxelles, a pochi chilometri dagli edifici del Parlamento europeo e della Commissione europea.
I manifestanti sono stati circondati dalla polizia e diversi sono stati arrestati, mentre gli alcuni presenti cantavano "non siete soli" e altri venivano trattenuti.
La settimana scorsa, "United for Climate Justice" ha scritto una lettera aperta all'Unione europea e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Von der Leyen ha esortato la sua squadra entrante nella prossima Commissione a iniziare a eliminare gradualmente i sussidi per il petrolio e il gas, ma un rapporto pubblicato lo scorso ottobre ha dimostrato che l'Ue spende ancora più di 100 miliardi di euro all'anno per sovvenzionare l'industria.
Cosa chiedono gli ambientalisti alla Commissione Ue
Nella lettera aperta, "United for Climate Justice" ha definito i suoi tre obiettivi: stabilire un calendario per eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili entro il 2025, adottare una guida metodologica completa per gli Stati membri dell'Ue e un quadro per la trasparenza e la responsabilità.
In una dichiarazione rilasciata a Euronews, la portavoce del gruppo Angela Huston Gold ha affermato di aver manifestato "perché la crisi climatica ha raggiunto livelli catastrofici e mortali".
"La Commissione europea si è impegnata a smettere di sovvenzionare le industrie fossili nell'ottavo Paa (Programma d'azione per l'ambiente), ma continua a sostenere il petrolio e il gas con centinaia di miliardi di euro di sussidi ogni anno.
La nostra lettera aperta chiede alla Commissione di fare ciò che ha promesso, a partire dalla definizione di un calendario e di una metodologia per l'eliminazione graduale".
Gold ha detto che il gruppo deve usare marce, lettere, azioni legali e disobbedienza civile per disturbare e richiamare l'attenzione sulla crisi climatica, perché "sappiamo che (la Commissione europea) non ci ascolterà".
Il gruppo ha in programma di continuare e intensificare l'azione sia in Europa che a Bruxelles, alcuni dei presenti hanno distribuito adesivi che pubblicizzano ulteriori azioni da intraprendere nel mese di ottobre.