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Caso Kaili, dubbi sul ruolo degli 007 belgi nell'arresto dell'ex vicepresidente del Parlamento Ue

Eva Kaili ha negato le accuse di corruzione
Eva Kaili ha negato le accuse di corruzione Diritti d'autore  European Union 2022
Diritti d'autore European Union 2022
Di Jack Schickler
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L'ex deputata ha sempre negato le accuse di corruzione e riciclaggio di denaro. Ora è da chiarire quale ruolo abbiano avuto i servizi segreti belgi nel suo arresto del 2022

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Martedì (24 settembre) un giudice di Bruxelles ha chiesto di verificare la legittimità delle prove utilizzate dai servizi segreti contro Eva Kaili, in un colpo di scena che probabilmente ritarderà il procedimento nel lungo caso di corruzione contro l'ex eurodeputata greca.

Kaili, ex vicepresidente del Parlamento europeo, è stata arrestata nel dicembre 2022 e accusata di corruzione. Al centro della tesi accusatoria una serie di tangenti incassate in cambio di favori volti a influenzare le politiche dell'Ue.

Kaili ha negato le accuse e il suo team legale ha presentato una serie di istanze al processo contro di lei, anche in considerazione dell'immunità legale di cui godeva in qualità di europarlamentare.

"È una decisione molto importante e straordinaria quella presa dalla Corte d'appello", ha dichiarato a Euronews Sven Mary, avvocato di Kaili, aggiungendo che la sentenza potrebbe aprire un "nuovo vaso di Pandora" sul ruolo svolto dai servizi segreti belgi.

Intelligence belga: metodi legali?

La sentenza, visionata da Euronews, chiede al Comitato R, un organo indipendente che supervisiona il lavoro dell'intelligence belga, di rivedere la legalità dei "metodi specifici ed eccezionali" utilizzati nel caso.

È probabile che ci vogliano diversi mesi prima che ciò avvenga, anche se un tentativo legale separato, da parte di Kaili, di rimodulare il calendario delle pratiche del caso è stato ritenuto inammissibile.

L'ordine fa seguito a molteplici accuse da parte del team legale dell'ex vicepresidente, tra cui l'esistenza di irregolarità nella decisione di toglierle l'immunità parlamentare e il fatto che l'investigatore Michel Claise avrebbe dovuto ricusarsi a causa dei legami tra suo figlio e un altro sospettato.

Kaili, rilasciata dal carcere nell'aprile 2023, non è più un'europarlamentare e ora vive in Italia e in Grecia.

Laura Vandormael ha contribuito al servizio.

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