Gli avvocati di Kaili: "Per lei il Qatargate è chiuso, la sua immunità parlamentare violata"

Parlano gli avvocati di Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento europeo coinvolto nelle indagini per corruzione che hanno investito l'Eurocamera
Parlano gli avvocati di Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento europeo coinvolto nelle indagini per corruzione che hanno investito l'Eurocamera Diritti d'autore Euronews
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Di Maria PsaraGianluca Martucci
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L'ex eurodeputata greca sarebbe stata spiata prima del suo arresto nonostante l'immunità.

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A quasi un anno dall'arresto di Eva Kaili nell'ambito del caso battezzato "Qatargate", gli avvocati dell'eurodeputata greca sono convinti che l'immunità della loro assistita sia stata violata.

Kaili è sospettata di essere tra i membri del Parlamento europeo pagati dal Qatar e dal Marocco per influenzare le decisioni relative ai due Paesi. È accusata di corruzione, riciclaggio di denaro e coinvolgimento in un'organizzazione criminale. Doha e Rabat tuttavia negano qualsiasi accusa nei loro confronti. Il 9 dicembre 2023 più di venti blitz sono scattati in totale in Belgio e in Italia.

L'ex vicepresidente dell'Eurocamera è stata trovata con 150 mila euro in casa ed è stata arrestata in flagranza di reato. Quel giorno anche il suo compagno e assistente parlamentare, Francesco Giorgi, e l'ex eurodeputato Antonio sono stati fermati dalla polizia perché sospettati di essere al centro dell'organizzazione che tentava di influenzare gli europarlamentari.

In un'intervista esclusiva i legali di Kaili, Cristophe Marchand e Sven Mary, hanno detto che il Qatargate per Kaili è un caso chiuso, perché l'eurodeputata è vittima degli errori giudiziari e della violazione delle norme sui diritti dei membri dell'Europarlamento. 

"Il Parlamento europeo ha il dovere di agire subito, e se non lo farà si dimostrerà colpevole di non aver fissato neanche un'audizione", per riconoscere la violazione dell'immunità parlamentare della politica greca. Kaili, che è stata rilasciata dopo cinque mesi di carcere, sarebbe stata spiata dai servizi segreti, probabilmente belgi, secondo i legali, mentre ancora godeva dell'immunità parlamentare.

La decisione di arrestare Kaili, aggiungono, sarebbe stata forzata. In un rapporto dei servizi segreti consegnato ad aprile 2022 al procuratore federale "il nome di Kaili non era menzionato", ha detto uno dei due nel corso dell'intervista. "Sarebbe meglio parlare di 'Belgium-gate', piuttosto che di Qatargate", dicono i legali, lamentando inesattezze e in alcuni casi omissioni nel processo.

"Non c'erano sospetti su di lei; ce ne erano invece su molti altre persone che all'inizio non sono stati disturbati in questo dossier".

La decisione sul caso dell'eurodeputata greca contro le autorità belghe è stata rinviata. Il tribunale di Bruxelles si trova ora impantanato nel verificare la regolarità nell'operato di Michel Claise, il giudice che guidava le indagini e costretto il 19 giugno 2023 a fare un passo indietro per un sospetto conflitto d'interessi tra suo figlio e quello dell'eurodeputata Maria Arena (più volte accostata al caso ma mai indagata), co-azionisti di una società di cannabis legale.

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