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Migranti: altri morti su "rotta balcanica", naufragio di una barca sulla Drina tra Serbia e Bosnia

Un'imbarcazione carica di migranti si è rovesciata sul fiume Drina al confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina: almeno nove morti
Un'imbarcazione carica di migranti si è rovesciata sul fiume Drina al confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina: almeno nove morti Diritti d'autore Maria Ximena/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Maria Ximena/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Almeno nove morti, ma continuano le ricerche secondo le autorità locali. I cadaveri sono stati trovati su entrambe le sponde della Drina, che scorre lungo il confine tra i due Paesi. 18 persone tratte in salvo

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Nove migranti sono morti giovedì, dopo che l'imbarcazione su cui viaggiavano si è rovesciata su un fiumenel tentativo di attraversare il confine tra Bosnia-Erzegovina e Serbia.

La tragedia è avvenuta sulla Drina. Sette corpi sono stati ritrovati sulle rive nei pressi della città serba di Ljubovija, l'ottavo è stato recuperato sulla sponda appartenente alla Bosnia-Erzegovina.

Un altro cadavere è stato denunciato dalla Protezione civile della Republika Srpska, una delle entità (a maggiornaza serba) che compone la Federazione della Bosnia Erzegovina.

"Alle prime ore del giorno, la polizia di frontiera in Serbia è stata informata dalle guardie di frontiera bosniache e da un residente locale, che durante la notte, un'imbarcazione che trasportava migranti irregolari si è capovolta sul fiume Drina mentre tentava di attraversare dalla Serbia", ha detto il ministro dell'Interno serbo, Ivica Dacic.

Almeno 9 vittime, ma si cercano altri migranti del naufragio tra Serbia e Bosnia

Preseguono le ricerche per trovare altre eventuali vittime. Secondo le autorità locali, 25 persone in totale viaggiavano sul fiume, ma potrebbero essere state di più visto che 18 migranti, tra cui tre bambini, sono stati trovati nelle prime ore del mattino e assistiti dalla polizia serba.

La Serbia è una delle principali tappe della cosiddetta "rotta balcanica", lungo la quale i migranti tentano di raggiungere l'Unione Europea. Nella prima metà del 2024, il Paese ha ha registrato 10.389 ingressi illegali, quasi il 70 per cento in meno rispetto allo scorso anno.

Tra i motivi del minore flusso di migranti, c'è la collaborazione rafforzata con le polizie dei Paesi confinanti e con l'agenzia Ue per le frontiere, Frontex.

La maggior parte dei migranti risulta provenire da Siria, Afghanistan, Turchia, Marocco e Pakistan, secondo i dati ufficiali. Molti migranti usano dei trafficanti per entrare in Serbia dalla Macedonia del Nord e da lì cercano di proseguire per l'Ungheria o la Croazia.

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