NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Più vino ma anche più rischi: i produttori in Belgio di fronte ai cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici stanno incidendo fortemente anche sull'agricoltura
I cambiamenti climatici stanno incidendo fortemente anche sull'agricoltura Diritti d'autore 'Euronews'
Diritti d'autore 'Euronews'
Di Amandine HessFrédéric Garçon
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in francese

Se l'aumento delle temperature aiuta le viti a prosperare nella terra della birra, per i viticoltori belgi i cambiamenti climatici comportano anche molti rischi

PUBBLICITÀ

I cambiamenti climatici non sono necessariamente una manna per i vigneti belgi. Se infatti l'aumento della temperatura media globale sta modificando in modo sostanziale anche l'agricoltura, spostando la latitudine di determinate colture, l'altra faccia della medaglia rappresenta una minaccia concreta.

In Belgio, in effetti, nel 2023 sono sono stati prodotti 3,4 milioni di litri di vino, con un aumento del 13% rispetto all'anno precedente. E secondo Sébastien Doutreloup, climatologo dell'università di Liegi, da un decennio a questa parte il numero di vigneti in Belgio è in costante aumento proprio per via dei cambiamenti climatici.

Rischi climatici per il vino in Belgio

In Vallonia, vicino a Dinant, lo Château Bon Baron non è però immune agli impatti negativi del riscaldamento globale. "Il cima che cambia non implica solo maggiore caldo, con una più marcata maturazione dell'uva. Significano anche eventi meteorologici estremi, come inondazioni, piogge torrenziali, gelate", spiega Jeanette van der Steen, enologa e proprietaria dello Château Bon Baron.

Con il riscaldamento globale, le viti iniziano a germogliare in anticipo, il che ad esempio le rende più vulnerabili in caso di gelate primaverili, aggiunge l'imprenditrice. Un'altra conseguenza è la comparsa di insetti e malattie nelle viti del Nord Europa, che prima erano più diffuse nei Paesi meridionali: "C'è un insetto chiamato drosophila suzukii. È arrivato dapprima nel Sud dell'Europa. All'epoca, i Paesi più a nord non erano colpiti. Ma a quanto pare si sta spostando ogni anno più a nord ed è già arrivata anche qui in Belgio", avverte van der Steen.

I viticoltori belgi si adattano al cambio in temperature e insetti

Così, anche i viticoltori si stanno adattando, modificando le loro tecniche. Per esempio, la proprietaria dello Château Bon Baron, che sostiene lo sviluppo sostenibile, ha sparso argilla sulle sue viti per proteggerle dallo stress idrico e termico. Inoltre, lavora per sfoltire il fogliame: "Quando le foglie sono diradate, la vite è esposta al caldo, al freddo, alla pioggia e al vento. In questo modo si crea una buccia più spessa, che riduce il rischio di attacchi di insetti e malattie", spiega l'esperta.

I cambiamenti climatici, inoltre, rendono più difficile prevedere l'inizio della vendemmia. Quando Van der Steen ha iniziato la sua attività di viticoltrice, negli anni 2000, la vendemmia in Vallonia arrivava a metà ottobre. Gradualmente si è tornati ai primi di settembre. Quest'anno è ancora presto per dirlo, secondo l'enologa, che tiene d'occhio il meteo.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Moldova: un piccolo Paese con una grande passione per il vino

Francia, acqua ai vigneti minacciati dalla siccità

Cambio climatico: arriva in vino dei fiordi