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"L'Ue sta perdendo credibilità per la sua posizione su Israele e Gaza"

Manifestazione contro le politiche della Commissione Ue
Manifestazione contro le politiche della Commissione Ue Diritti d'autore Armin Durgut/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Armin Durgut/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Filippo Gozzo
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L'Unione europea è accusata di non essere coerente nella sua visione del diritto internazionale e della tutela dei diritti umani per non aver condannato le azioni di Tel Aviv nella Striscia

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Secondo gli esperti politici, l'Unione europea sta perdendo credibilitàsulla scena internazionale per la sua posizione su Gaza e per non aver condannato Israele e i suoi attacchi nella Striscia. Mentre continuano i bombardamenti dell'esercito israeliano sull'enclave palestinese, il bilancio delle vittime civili, soprattutto bambini, continua ad aumentare di giorno in giorno e ha ormai superato quota 39 mila.

L'Unione europea è accusata di fare differenze nella difesa del diritto internazionale e di non essere equa nel proprio giudizio. Soprattutto nei confronti di Israele, che ha iniziato la sua offensiva lo scorso ottobre, dopo che un attacco terroristico di Hamas aveva ucciso oltre 1.200 israeliani e rapito più di 250 persone. La risposta di Tel Aviv è stata massiccia e secondo molti non bilanciata, tanto che ora Israele è indagato per genocidio, sterminio e per aver affamato gli sfollati della Striscia.

La Corte internazionale di giustizia si è da poco espressa sulle eventuali colpe di Israele e ha affermato che l'occupazione della Cisgiordania e di Gerusalemme Est è illegale. Secondo la Corte, Israele dovrebbe evacuare i suoi coloni e pagare un risarcimento ai palestinesi.

La posizione dell'Unione europea e la questione dell'unanimità

“Su Gaza l'Unione Europea ha fallito in modo evidente e drammatico e non può affermare di aver sostenuto il diritto internazionale e lo Stato di diritto. Non può dire che ci sia una parvenza di coerenza nella sua posizione", afferma Daniel Levy. L'ex negoziatore israeliano sostiene che l'Europa abbia perso molta reputazione nei confronti della maggioranza globale, soprattutto nei confronti del Sud del mondo. "Ricordiamoci che durante il primo anno della guerra in Ucraina si parlava molto del motivo per cui il resto del mondo non stava dalla nostra parte. Ma come possiamo ottenere il voto del popolo globale? L'approccio verso Gaza guidato da Ursula von der Leyen ha reso impossibile questa affermazione, conclude Daniel Levy.

“Dobbiamo essere fedeli a noi stessi e ai nostri principi. Diciamo sempre che lo stato di diritto, il diritto internazionale, il diritto umanitario, la protezione dei diritti umani sono nel nostro Dna. Ma questi diritti sono universali. Si applicano al Mar Cinese Meridionale, all'Ucraina e al Medio Oriente. Non si può avere una comprensione selettiva delle sentenze o delle opinioni della Corte internazionale", ha commentato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell.

Il tema all'interno dell'Unione Europea è che le decisioni di politica estera vengono prese all'unanimità, quindi anche se la maggior parte degli Stati membri chiedessero sanzioni contro Israele per la violazione del diritto internazionale, sarebbe necessario l'accordo di tutti i Paesi. Questo processo decisionale limita l'impatto che l'Unione Europea può avere sul conflitto in Medio Oriente. Ad ogni modo, esiste un chiaro consenso sulla necessità di una soluzione a due Stati e di un cessate il fuoco a Gaza.

L'Unione Europea evacua 16 bambini da Gaza

Nel frattempo, l'Unione europea ha organizzato l'evacuazione di pazienti gravemente malati e feriti da Gaza, tra cui sedici bambini in Spagna passando per il Cairo. Secondo il ministero della Salute spagnolo, tredici bambini hanno riportato gravi ferite e tutti sono stati trasferiti in ospedali spagnoli, accompagnati dai familiari.

Gli operatori umanitari hanno accolto con favore l'intervento europeo, ma hanno anche ribadito che si tratta di una "goccia nell'oceano", dato che la guerra continua a mietere vittime tra i bambini di Gaza.

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