I populisti di destra potrebbero conquistare per la prima volta il controllo del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo a Strasburgo
Il Parlamento europeo a Strasburgo Diritti d'autore Mathieu CUGNOT/ European Union 2024 - Source : EP
Diritti d'autore Mathieu CUGNOT/ European Union 2024 - Source : EP
Di Mared Gwyn Jones
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Secondo un nuovo studio, i partiti di estrema destra ed euroscettici potrebbero ottenere per la prima volta il controllo del Parlamento europeo grazie a una coalizione populista di destra.

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Secondo il thinktank European Council on Foreign Relations (Ecfr), i populisti euroscettici dovrebbero essere in testa ai sondaggi in nove Paesi dell'Ue, tra cui Austria, Belgio, Francia e Paesi Bassi, alle elezioni europee di giugno. Dovrebbero inoltre arrivare secondi o terzi in altri nove Paesi.

Secondo lo studio, l'ondata di estrema destra potrebbe consentire a una coalizione di cristiano-democratici, conservatori ed estrema destra radicale di formare una maggioranza e di prendere per la prima volta il controllo delle istituzioni europee.

La nuova coalizione, che sostituirebbe l'attuale grande coalizione di gruppi centristi, "probabilmente si opporrà a un'azione ambiziosa dell'Ue per affrontare il cambiamento climatico" e frenerà la transizione verde dell'Unione, avverte il rapporto.

Anche la capacità della Commissione europea e del Consiglio dell'Ue di prendere decisioni di politica estera, relative per esempio al sostegno all'Ucraina, potrebbe essere compromessa se le istituzioni europee dovessero spostarsi verso posizioni più euroscettiche dopo le elezioni.

In queste settimane, le forze di estrema destra tentano di capitalizzare il malcontento di agricoltori e pescatori frustrati dal peso delle politiche verdi, che di recente sono scesi in piazza per protestare in Germania, Francia e Romania.

Uno dei co-autori del rapporto dell'Ecfr, il dottor Kevin Cunningham, ha dichiarato a Euronews che le proteste contro l'estrema destra che hanno avuto luogo in vari Paesi europei avranno probabilmente un impatto "minimo" sul voto.

"È possibile che le contro-proteste si limitino ad aumentare l'importanza della questione e la misura in cui le persone sostengono o meno l'AfD", ha spiegato il dottor Cunningham.

Il centro-sinistra svanisce, gli estremi si rinforzano

Il gruppo di estrema destra del Parlamento, Identità e Democrazia (Id), è destinato a guadagnare ben quaranta seggi nel voto di giugno, sostenuto dal crescente sostegno al Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia e all'AfD in Germania, nonché dalla recente vittoria elettorale del Partito per la Libertà di Geert Wilder nelle elezioni olandesi di novembre.

Anche i Conservatori e Riformisti europei (Ecr), che comprendono Vox in Spagna, Fratelli d'Italia in Italia e Diritto e Giustizia in Polonia, dovrebbero guadagnare ben 18 seggi.

All'altra estremità dello spettro politico, la Sinistra, di cui fanno parte gruppi comunisti ed euroscettici, dovrebbe ottenere un modesto guadagno di 6 seggi.

Il Partito Popolare Europeo (Ppe) di centro-destra rimarrebbe il gruppo più numeroso del parlamento, ma i partiti tradizionali di centro potrebbero vedere crollare i consensi. Il Ppe dovrebbe perdere cinque seggi, i Socialisti e Democratici (S&D) di centro-sinistra dieci, mentre il gruppo liberale Rinnovare l'Europa dovrebbe perdere 15 seggi, perdendo così il suo ruolo di "king-maker".

Se il partito di destra Fidesz di Viktor Orbán, che ha abbandonato il gruppo di centro-destra del Ppe nel 2021, sceglierà di aderire all'Ecr, i due gruppi più orientati a destra potrebbero costituire più di un quarto del Parlamento e occupare insieme più seggi di entrambi i gruppi tradizionali.

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