La Commissione raccomanda l'apertura dei negoziati di adesione all'Ue per l'Ucraina

Ursula von der Leyen è all'ultimo anno del suo mandato da presidente della Commissione europea
Ursula von der Leyen è all'ultimo anno del suo mandato da presidente della Commissione europea Diritti d'autore Christophe Licoppe/Christophe Licoppe
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Di Vincenzo Genovese
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La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato il rapporto sui progressi dei Paesi candidati all'Ue, raccomandando l'apertura dei negoziati di adesione per Ucraina e Moldova e lo status di Paese candidato alla Georgia

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La decisione di aprire effettivamente i negoziati e di concedere lo status, dovrà ora essere presa, con un voto all'unanimità, dai 27 Paesi dell'Unione europea, i cui capi di Stato e di governo si incontreranno a Bruxelles il 14-15 dicembre.

Durante l'annuncio, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ricordato le proteste di Euromaidan del 2013, considerate come una richiesta popolare di entrare nell'Unione europea. 

"Completare l'unità dell'Europa è la chiamata della storia"
Ursula von der Leyen
Presidente della Commissione europea

Ucraina più vicina all'Ue

Il rapporto sull'Ucraina sottolinea i "continui progressi" fatti dal Paese nell'ambito della democrazia e delle riforme legate allo Stato di diritto, nonostante l'invasione russa. Più nello specifico, vengono valutati singolarmente gli obiettivi raggiunti, o in via di raggiungimento, nei vari ambiti.

Il Parlamento ucraino ha continuato a legiferare regolarmente anche durante la guerra, con una "considerevole attenzione" dedicata alla legislazione legata all'integrazione europea. La pubblica amministrazione ha dimostrato "resilienza" e fatto "limitati progressi" anche se si è registrato un rallentamento nell'adeguamento dei salari e nel reclutamento basato sul merito.

Diversi obiettivi raggiunti anche sulla distribuzione del potere a livello regionale, mentre "progressi" e un "certo livello di preparazione" si registrano nella lotta alla corruzione e al crimine organizzato, così come nel funzionamento della giustizia. L'Ucraina adotta nel complesso gli strumenti internazionali sul rispetto dei diritti umani e ha ratificato le più importanti convenzioni internazionali sul tema: la legge marziale introdotta a febbraio 2022 ha ristretto alcuni diritti e libertà, ma "in modo proporzionale rispetto alle necessità del Paese". È diminuito pure il numero degli atti discriminatori contro le minoranze, la comunità Lgbtiq e quella ebraica.

Restano comunque dei miglioramenti da fare, soprattutto per quanto riguarda la lotta allo strapotere degli oligarchi nel Paese e il rispetto dei diritti delle minoranze. Come si legge nel rapporto, "L'ucraina deve ancora emanare una legge indirizzata alle rimanenti raccomandazioni della Commissione di Venezia sulle minoranze nazionali,affrontando anche le raccomandazioni legate alle leggi sulla lingua di Stato, sui media e sull'istruzione". A marzo, la Commissione farà una nuova valutazione sui progressi fatti.

"Sono estremamente felice, questo è un messaggio fortissimo di riconoscimento", ha detto a Euronews Olha Stefanishyna, vice-primo ministro ucraino commentando a caldo la notizia. "Siamo felici di vedere che ci sono poche questioni da risolvere".

Le altre raccomandazioni della Commissione

Anche per la Moldova, viene raccomandata l'apertura dei negoziati di adesione, mentre per la Georgia, che si trova un passo indietro nel processo di adesione all'Ue, viene consigliato il conferimento dello status di Paese candidato. 

Per quanto riguarda la Bosnia-Erzegovina, la Commissione raccomanda l'apertura dei negoziati di adesione, ma solo una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione

Il Paese balcanico deve infatti compiere ulteriori sforzi per soddisfare le priorità stabilite nel parere della Commissione sulla sua richiesta di adesione. L'esecutivo comunitario monitorerà costantemente i progressi in tutti i settori relativi all'apertura dei negoziati e riferirà al Consiglio entro marzo 2024.

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