Qatargate: chi è Michel Claise il giudice che ha fatto scattare le manette al parlamento europeo

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frame Diritti d'autore Jean-Francois Badias/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
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Di euronews con Agenzie
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Belga, famoso per aver istruito casi di un certo rilievo in Belgio, è noto per la sua inflessibilità ma anche per le sue comparsate tv. Nel tempo libero scrive gialli

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"Combattiamo guerre con le catapulte contro criminali molto più attrezzati". Così Michel Claise, il giudice della tangentopoli che sta scuotendo l'Unione europea, in un'intervista alla belga RTL TVI sulla corruzione nel suo Paese a ottobre denunciava la mancanza di mezzi e di cooperazione da parte della politica. E chiedeva ai giovani di scendere in piazza: "Ci vorrebbe una Greta Thunberg per il risanamento economico".

Sessantasei anni, avvocato per circa 20 anni, poi giudice istruttore, Claise è l'uomo che scova i reati finanziari in una città come Bruxelles, che concentra interessi e mire di mezzo mondo. E la sua catapulta, questa volta, colpisce il cuore dell'Europa: si tratta dell'inchiesta sulle mazzette che sarebbero arrivate dal Qatar a eurodeputati e funzionari dell'europarlamento per indirizzare le decisioni dell'unico organismo Ue eletto dai cittadini. L'inchiesta è iniziata nel luglio scorso, sotto la sua direzione. 

Il giudice è molto noto nella capitale belga. Specializzato nell'anti corruzione, non disdegna interviste e comparsate tv, e nel tempo libero è anche uno scrittore di romanzi gialli.

Gli altri casi di rilievo del super giudice

Tra i casi più importanti che hanno visto Claise in prima linea, ricordiamo quello sul flautista e segretario del Consiglio della musica della comunità francofona in Belgio accusato di spese folli e non rendicontate. L'uomo fu costretto a dimettersi e nel 2011 venne  condannato per falsificazione e frode. Anche l'inchiesta sull'insider trading del gruppo belga-olandese Fortis lo ha visto protagonista. Celebre anche il caso della banca Belgolaise, che agli inizi degli anni Duemila è finita sotto accusa per riciclaggio in una maxi-inchiesta condotta proprio da Claise e che portò a un mandato d'arresto per un ex ministro della Repubblica Democratica del Congo, (dove la banca fu istituita nel 1909, quando il territorio era una colonia belga). 

Una storia complessa quest'ultima che ha visto la sottrazione illecita di 80 milioni di dollari dall'azienda diamantifera congolese Miba. E che ha portato anche all'acquisto di armi da parte di società ucraine e ceche, in violazione dell'embargo Onu per il Paese africano.

Claise non fa sconti al Belgio

Severo anche con il proprio Paese, Michel Claise. In una recente intervista deplorava il fatto che il Belgio "non è affatto in regola" per quanto riguarda i suoi obblighi internazionali, citando l'ultimo rapporto dell' Organismo anticorruzione del Consiglio d'Europa. Delle 22 raccomandazioni formulate al Belgio, "credo che solo una sia stata attuata. Così rischiamo sanzioni da parte del Consiglio d'Europa".

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