Summit Ue-America Latina, veto del Nicaragua alle conclusioni sulla guerra in Ucraina

Il presidente argentino Alberto Fernández, il primo ministro di Saint Vincent and Grenadine Ralph Gonsalves, Charles Michel e Ursula von der Leyen
Il presidente argentino Alberto Fernández, il primo ministro di Saint Vincent and Grenadine Ralph Gonsalves, Charles Michel e Ursula von der Leyen Diritti d'autore European Union
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Di Aida Sanchez AlonsoVincenzo Genovese
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Il vertice Ue-Celac di Bruxelles non riesce a produrre una dichiarazione finale condivisa da tutti i 60 Stati. La Commissione promette 45 miliardi di investimenti e firma un'intesa commerciale con il Cile

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Nonostante le promesse di investimenti e la firma di vari accordi, il vertice fra Unione europea e paesi latinoamericani e caraibici non può considerarsi un completo successo. Quantomeno perché non ha prodotto una dichiarazione finale condivisa da tutti i 60 Stati rappresentati.

"Solo un Paese non ha espresso la sua approvazione su un paragrafo"
Charles Michel
Presidente del Consiglio europeo

Tutti d'accordo, tranne uno

Il Nicaragua, infatti, non ha accettato di sottoscrivere le conclusioni, perché in disaccordo sul paragrafo relativo alla guerra in Ucraina, comunque redatto in un linguaggio molto diplomatico, senza nessuna condanna esplicita dell'invasione russa.

"Prendiamo nota del fatto che solo un Paese non ha espresso la sua approvazione per un paragrafo", ha dovuto ammettere nella conferenza stampa finale Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e co-presidente del summit.

Nella stessa conferenza stampa, il presidente aergentino Alberto Fernández ha voluto sottolineare come la maggior parte dei Paesi latinoamericani abbia espresso chiaro supporto alle conclusioni sull'Ucraina e votato per condannare l'aggressione russa nelle risoluzioni dell'Onu sul tema.

Accordi commerciali e disaccordi lessicali

Un altro argomento controverso era l'eredità della tratta transatlantica degli schiavi, condotta per tre secoli dagli europei verso le Americhe. La dichiarazione menziona le "indicibili sofferenze inflitte a milioni di persone" in quella che è considerata una "tragedia della storia" e un "crimine contro l'umanità", ma non prevede nessuna compensazione da parte degli Stati europei.

Fioccano invece gli accordi di cooperazione commerciale: la Commissione europea ha promesso 45 miliardi di euro per finanziare progetti in America centrale e meridionale, oltre a firmare un memorandum d'intesa con il Cile per avviare una partnership sulle materie prime critiche e una con l'Uruguay sulle energie rinnovabili.

Il vertice di Bruxelles serviva all'Unione Europea anche per provare a controbilanciare la crescente influenza della Cina nella regione latinoamericana, di cui il Paese asiatico è ora il secondo partner commerciale dietro gli Stati Uniti e davanti all'Europa.

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