Bruxelles rimuoverà il divieto alle importazioni dalla regione di Fukushima e dalle aree circostanti, mentre i prodotti agricoli europei avranno accesso più facile al mercato giapponese
L'Unione europea revocherà le restrizioni sulle importazioni imposte in seguito all'incidente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima del 2011.
Le misure, imposte oltre 12 anni fa, hanno bloccato le importazioni ittiche e agricole in Europa da Fukushima, dopo che l'incidente alla centrale nucleare, provocato da uno tsunami a sua volta innescato da un terremoto, ha contaminato la regione.
Misure revocate
L'annuncio arriva dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo un incontro con il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, a Bruxelles. La decisione, sostiene la presidente, si basa su prove scientifiche.
"Abbiamo concordato di revocare le rimanenti misure restrittive all'importazione legate all'incidente di Fukushima. Abbiamo preso questa decisione sulla base di prove scientifiche e della valutazione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Abbiamo anche concordato di risolvere diverse altre questioni commerciali quest'anno, in particolare l'accesso dei nostri prodotti agricoli al mercato giapponese"
Sicurezza economica e dipendenza dalla Cina
Al vertice Unione europea-Giappone in programma a Bruxelles si è parlato molto anche di sicurezza economica, con la preoccupazione per le restrizioni recentemente annunciate dalla Cina sull'export di gallio e germanio, due elementi rari utilizzati nei chip dei computer, nei pannelli solari e in prodotti di largo consumo.
Bruxelles e Tokyo vogliono aumentare la propria cooperazione per contrastare l'aggressiva strategia commerciale di Pechino.
"Continueremo a mantenere e rafforzare un ordine internazionale libero e aperto, basato sullo stato di diritto, come abbiamo ribadito oggi", le parole del primo ministro giapponese Fumio Kishida in conferenza stampa.
"Soprattutto in un contesto di sicurezza difficile, accogliamo con favore un impegno più forte da parte dell'Ue nella regione indo-pacifica".
Europei e giapponesi lavoreranno insieme per trovare fonti di approvvigionamento alternative delle materie prime critiche: obiettivo diminuire la dipendenza dalla Cina, che in questo campo detiene un monopolio quasi totale.