Fonti dei Popolari indicano che l’azione è legata all’eurodeputato tedesco della Cdu Mario Voigt, sospettato di frode in patria
Dopo lo scandalo del Qatargate che ha coinvolto il gruppo dei socialisti-democratici, ecco ci potrebbe essere un altro scossone per la politica europea.
Nella sede a Bruxelles del Partito popolare europeo, il più grande politico del Parlamento europeo, c’è stata una perquisizione della Polizia belga. L’irruzione degli agenti è avvenuta al primo e terzo piano del quartier generale del primo partito politico dell'Unione europea, in rue du Commerce; sarebbero stati sequestrati dei computer contenenti informazioni relative a frodi finanziarie.
**Fonti dei Popolari indicano che l’azione è legata all’eurodeputato tedesco della Cdu Mario Voigt, sospettato di frode in patria.**Voigt aveva lavorato per il PPE dal 2014 al 2019.
"La perquisizione è collegata a un'inchiesta in corso in Turingia, in Germania", ha dichiarato un portavoce del PPE in un comunicato stampa fornito a Euronews. "Il Partito sta collaborando in piena trasparenza con le autorità, fornendo tutte le informazioni e la documentazione pertinenti. Poiché si tratta di un’indagine legale in corso, il Ppe non fornirà altri commenti”.
Secondo quanto riferito da fonti del partito, gli investigatori stanno cercando di chiarire per quanto tempo Voigt ha lavorato per il PPE e quanti soldi avrebbe potuto ricevere durante quel periodo. L’eurodeputato tedesco della Cdu nega ogni accusa e ogni coinvolgimento.
Nnel 2019 con il supporto del leader del Ppe Manfred Weber aveva fatto attività su scala europea per le elezioni Ue della scorsa tornata. Il caso ora avrà riflessi sulle prossime europee, quelle del 2024, qualora vengano acclarati coinvolgimenti del partito europeo. Al momento le autorità della Turingia non hanno rilasciato alcun commento.
Indagini in corso da tempo
Le indagini su Mario Voigt vanno avanti da tempo, e già nell’autunno del 2022 erano scattate perquisizioni nei suoi uffici e abitazioni in Germania, in Turingia appunto. La stampa locale aveva ricostruito il caso, parlando anche dell’assegnazione di un appalto da parte di Voigt a un’agenzia digitale, e il sospetto che lui ne avesse ricevuto una commissione di consulenza di circa 17mila euro. Da qui le accuse di corruzione del pm tedesco. Ma la faccenda non è strettamente locale.
Sempre secondo i media tedeschi era stato proprio l’attuale plenipotenziario del Ppe Manfred Weber – oggi anche presidente del partito, dal 2014 capogruppo e nel 2019 candidato principale alle europee – a cooperare con Voigt. Il primo punto da verificare è il coinvolgimento di Voigt nell’assegnazione dell’appalto all’agenzia digitale
All’interno del Partito popolare europeo ci sono diversi tra i politici più importanti d'Europa, tra cui il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il primo ministro svedese Ulf Kristersson.
Un’altra inchiesta dunque che arriva in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue previste per il prossimo anno.