L'Unione Europea valuta gli acquisti congiunti di armi per l'Ucraina

Josep Borrell è Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue dal 2019
Josep Borrell è Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue dal 2019 Diritti d'autore AP/AP
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Di Efi Koutsokosta
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Come ha affermato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, l'approvvigionamento comune potrebbe seguire il modello di quelli dei vaccini anti-Covid19. A breve, l'approvazione del decimo pacchetto di sanzioni alla Russia

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L'Unione Europea si interroga su come garantire all'Ucraina il supporto militare necessario a resistere all'invasione russa, mentre il governo di Kiev continua a chiedere nuovi invii di armi al più presto. Nella riunione dei ministri degli Esteri a Bruxelles si è affrontato il tema degli acquisti congiunti di armi.

Le armi come i vaccini

L'acquisto congiunto di armamenti potrebbe avvenire sulla falsariga di quelli effettuati per i vaccini anti-Covid19 nel 2021, come affermato di recente dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen.

Il governo dell'Estonia è stato il primo a proporre un approvvigionamento comune di proiettili di artiglieria da 155 millimetri, cruciali per l'esercito ucraino. Secondo il ministro degli Esteri di Tallinn Urmas Reinsalu, è il modo migliore per imprimere un'accelerazione alle consegne.

"Il costo sarebbe di quattro miliardi di euro. Se si confrontano i numeri oggi, considerando quanti proiettili utilizza la Russia ogni giorno e quanti ne produce l'Unione europea al mese, con le attuali capacità dell'industria militare, le necessità dell'Ucraina sarebbero soddisfatte in circa sei anni. Questo è completamente inaccettabile".

Prima le scorte

L'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Josep Borrell, comunque, sembra preferire soluzioni più immediate, lasciando la possibilità di acquisti congiunti come un'ipotesi a medio termine

"È evidente che dobbiamo intensificare i nostri sforzi congiunti, in particolare proprio attraverso possibili acquisti a livello europeo, per far fronte ai bisogni urgenti dell'Ucraina", ha detto Borrell nella conferenza stampa conclusiva del Consiglio Affari esteri. 

"Ma è anche chiaro che nelle prossime settimane il modo migliore per armare l'Ucraina è fornire le munizioni già presenti nelle scorte degli eserciti europei. Non dobbiamo aspettare che ne vengano prodotte di nuove. Dobbiamo utilizzare ciò che c'è già o che sarà prodotto nei prossimi giorni".

Oltre alle armi per l'Ucraina si è discusso pure di sanzioni alla Russia: come ha confermato Borrell, il decimo pacchetto di misure restrittive,proposto dalla Commissione pochi giorni fa, dovrebbe essere adottato entro la fine della settimana. In tempo per il primo anniversario dall'inizio della guerra.

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