Svezia, il nuovo governo con l'incognita estrema destra

Ulf Kristersson del Partito moderato è stato incaricato dallo speaker del Parlamento di formare un nuovo governo
Ulf Kristersson del Partito moderato è stato incaricato dallo speaker del Parlamento di formare un nuovo governo Diritti d'autore Fredrik Sandberg/AP
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Di Isabel Marques da Silva
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Il leader del Partito Moderato Ulf Kristersson è stato incaricato di formare un nuovo governo dopo le elezioni dell'11 settembre, ma dovrà fare i conti con i Democratici Svedesi, che hanno preso più voti e faranno valere le proprie posizioni euro-scettiche e anti-migranti

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Il leader del Partito Moderato Ulf Kristersson è stato incaricato di formare un nuovo governo in Svezia, sebbene la sua formazione sia arrivata terza alle elezioni dell'11 settembre scorso. 

La coalizione di centro-destra che proverà a costruire include liberali e cristiano-democratici, ma per arrivare alla maggioranza dei seggi servirà pure il supporto del partito di estrema destra, Democratici svedesi, che ha conquistato il 20% delle preferenze, secondo solo ai socialdemocratici.

Il peso dell'estrema destra

"Anche se forniranno un sostegno parlamentare al di fuori del governo, avranno comunque un potere di veto sostanziale sulle politiche perseguite dall'esecutivo", spiega a Euronews Göran von Sydow, Direttore dell'Istituto Svedese per gli Studi sulle Politiche Europee (SIEPS).

Con questo potere negoziale, infatti, i Democratici svedesi faranno valere le proprie posizioni, antitetiche rispetto a quelle del governo uscente di centro-sinistra: negazione del cambiamento climatico e linea dura contro l'immigrazione sono tra i punti di un'agenda che è anche profondamente euroscettica.

"Sono riluttanti a lasciare ai processi decisionali europei qualsiasi questione che ritengono possa essere affrontata meglio a livello nazionale. Ma anche sui grandi temi che stiamo affrontando, come la crisi climatica e l'ambiente - sono forse meno ambiziosi. Sono stati meno espliciti sulle questioni relative allo stato di diritto (...) e sono molto scettici sulla possibilità di dare più spazio alle politiche sociali e a portare questo tipo di discussione a livello europeo".

La postura del nuovo governo potrebbe creare non pochi problemi all'Unione europea, anche perché la Svezia assumerà la presidenza a rotazione del Consiglio dell'Unione nel primo semestre del 2023. Non sembra in discussione, invece, il posizionamento internazionale della Svezia sulla guerra in Ucraina e nei confronti della Russia: se c'è una cosa su cui tutti i principali partiti svedesi sembrano d'accordo è l'ingresso nella NATO del proprio Paese.

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