L'Agenzia anti-fake news dell'Unione europea inizia il "debunking" in lingua cinese

Il saluto (provocatorio?) del presidente cinese Xi Jinping.
Il saluto (provocatorio?) del presidente cinese Xi Jinping. Diritti d'autore AP Photo
Di Alice Tidey - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Due report dell'Agenzia "EUvsDisinfo" sono stati diffusi, nelle ultime settimane, in lingua cinese: un'assoluta prima volta per la task force europea. Entrambi i report si occupano delle presunte fake news "partorite" da Pechino e Mosca sulla guerra in Ucraina

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Dopo sette anni di monitoraggio e "smascheramento" delle campagne di disinformazione pro-Cremlino nel blocco europeo, l'Agenzia anti-fake news dell'Unione europea sta ora guardando ancora più a est, nel tentativo di contrastare la propaganda cinese.

Due rapporti di "EUvsDisinfo" sono stati diffusi in cinese nelle ultime settimane: si tratta di una assoluta prima volta per la task force europea, che - di solito - pubblica i suoi rapporti in una o più lingue, ma prevalemente europee.

Entrambi i report si occupano delle presunte fake news sulla guerra in Ucraina.

"EUvsDisinfo" ha pubblicato questi due articoli in cinese per fornire all'enorme bacino di pubblico di lingua cinese informazioni basate sui fatti, per aiutare a sensibilizzare la disinformazione sulla guerra in Ucraina", ha spiegato a Euronews un portavoce della Commissione europea.

"In passato, EUvsDisinfo ha riferito dell'allineamento tra le fonti pro-Cremlino e quelle cinesi affiliate e controllate dallo Stato, per esempio sul Covid-19, sulle violazioni dei diritti umani nella provincia cinese dello Xinjiang, sull'Afghanistan e, ora, sull'Ucraina. Ha anche seguito con attenzione l'informazione cinese sull'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina", hanno aggiunto dalla Commissione europea.

Pechino ha, finora, rifiutato di condannare Mosca per la sua aggressione militare e ha riaffermato il suo impegno per una solida relazione bilaterale tra i due paesi.

Alexei Druzhinin/Sputnik
Sguardo d'intesa tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Foto scattata il 4 febbraio 2022, a Pechino, all'inaugurazione delle Olimpiadi Invernali.Alexei Druzhinin/Sputnik

Bruxelles, insieme a Londra e Washington, ha messo in guardia Pechino dal fornire qualsiasi tipo di assistenza che possa aiutare Mosca a continuare la guerra in Ucraina.
Unione europea, Regno Unito e Stati Uniti hanno, altresì, condannato i commenti dei funzionari cinesi che riportano pedissequamente le linee ufficiali del Cremlino, in realtà bollate come "false", nonostante la Cina abbia sempre assicurato di voler rimanere neutrale.

La Cina segue la linea del Cremlino: questa non è una guerra, né un'invasione, ma una "operazione militare speciale" - come ha dichiarato Putin -, affermando che ci sono diversi impianti di armi biologiche in Ucraina, sponsorizzati dagli Stati Uniti.
Secondo i russi, questi impianti stavano già lavorando su diversi piani per attaccare la Russia, iniettando agenti chimici in animali vivi e migratori.

La Cina prende di mira l'Unione europea con "messaggi anti-sistema"

Questa posizione ha danneggiato gravemente l'influenza già calante di Pechino nell'Unione europea, soprattutto tra gli Stati membri centrali e orientali.

I legislatori europei, nel frattempo, hanno chiesto - all'inizio di marzo - che il blocco europeo non si fermi con le "sanzioni specifiche relative alle interferenze straniere e alle campagne di disinformazione".
La risoluzione del Parlamento europeo cita sia la Russia che la Cina come i peggiori colpevoli di questa disinformazione.

"L'Ue si è lentamente resa conto, durante la pandemia di Covid e la guerra in Ucraina, che non era solo la Russia, ma anche la Cina, ad aver preso di mira per anni il pubblico europeo con messaggi anti-sistema", ha detto a Euronews Ivana Karásková, fondatrice e leader di "MapInfluenceEU", un'organizzazione che mappa in maniera capillare l'influenza cinese e russa nell'Europa centrale e orientale.

La buona notizia, secondo Ivana Karásková, è che il blocco europeo ha già legiferato per rendere più difficile, per gli attori statali non-Ue, investire nei media europei. Ora dovrebbe creare una legge ad hoc per colpire le piattaforme digitali e promuovere la libertà dei media.

"La Cina ha sfruttato i canali russi in Europa per molto tempo, quindi qualsiasi misura che prenderà di mira i siti di disinformazione pro-Cremlino avrà un effetto secondario anche sulla Cina", aggiunge Ivana Karásková.

Secondo la Commissione europea, "EUvsDisinfo" ha ora un team dedicato - con tre esperti - che si concentra, specificatamente, proprio sulla Cina.

"Questo piccolo, ma qualificato team lavora a stretto contatto con la Divisione-Cina del Servizio europeo di Azione Esterna (SEAE) e con altre aree geografiche", conclude il portavoce della Ue, "riflettendo la natura globale e intersettoriale delle attività di influenza del Partito Comunista cinese".

Michal Dyjuk/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Premier alla Conferenza di Varsavia sull'Ucraina: il polacco Morawiecki, la svedese Andersson, la presidente della Commissione europea von der Leyen e l'ucraino Shmyhal.Michal Dyjuk/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved

➡️ Per approfondire: la versione in italiano di "EUvsDisinfo"

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