Ecco le posizioni dell'Unione Europea di fronte alla crisi russo-ucraina
L'Unione Europea è stata chiara e unita sulla difesa dell'integrità territoriale ucraina. Ma il dibattito al Parlamento europeo questo mercoledì dimostrerà che il diavolo, probabilmente, sta nei dettagli.
Per il gruppo socialista, il dialogo è l'unico modo per ridurre la crisi con la Russia.
Così Iratxe Garcia, leader del gruppo socialista: "Dobbiamo capire che ci sono diverse sensibilità che hanno a che fare con il territorio, con il Paese, con la situazione e come queste sanzioni economiche influiscono su determinati settori. Ma in ogni caso, è evidente che se finalmente c'è un intervento militare della Russia sarà necessario attuare sanzioni e in questo senso c'è un accordo di maggioranza in questo Parlamento".
Le voci più critiche provengono da più parti anche se è l'estrema sinistra quella che vuole che l'UE sia neutrale.
Afferma Manon Aubry, leader del gruppo The Left: "Da un lato Vladimir Putin sta facendo una sorta di provocazione quando invia alcune truppe al confine, dall'altro la Nato e gli Stati Uniti stanno provocando quando vogliono estendere la Nato al confine con la Russia. Io sono francese, sono legata alle tradizioni e ritengo che dovremmo mantenere il non allineamento. Non dovremmo scegliere se stare dalla parte della Russia o dalla parte della NATO".
C'è invece chi vorrebbe vedere l'UE non solo schierarsi, ma anche essere molto più chiaro sui suoi avvertimenti alla Russia.
Dice Radosław Sikorski del PPE: Dice Radosław Sikorski del PPE: "Dobbiamo dire a Putin che se invaderà l'Ucraina, si troverà di fronte una guerriglia che potrebbe durare dieci anni, se necessario. Che bloccheremo i suoi averi personali e quelli dei dai suoi oligarchi, nascosti in in paradisi fiscali e nelle banche occidentali".
Nel frattempo, il Parlamento europeo ha appena approvato un nuovo pacchetto di aiuti dell'UE da 1,2 miliardi di euro all'Ucraina poiché i timori di una potenziale invasione russa stanno danneggiando la sua economia.