La transizione energetica al centro della campagna elettorale in Germania

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Di Hans von der Brelie
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Argomento centrale della campagna elettorale in Germania: come gestire la transizione energetica? I grossi partiti sono a favore di sole e vento, ma burocrazia e cittadini arrabbiati ritardano la svolta. Siamo andati in Baviera per saperne di più.

Argomento centrale della campagna elettorale in Germania: come gestire la transizione energetica? I grossi partiti sono a favore di sole e vento, ma burocrazia e cittadini arrabbiati ritardano la svolta. Siamo andati in Baviera per saperne di più.

Venti di cambiamento soffiano sulla Germania. Il 26 settembre si tengono le elezioni generali, e il nuovo governo dovrà affrontare un'ardua sfida: rendere il paese climaticamente neutro entro il 2045.

Lo scoglio delle lentezze burocratiche e degli ostacoli legali

Ci troviamo nel Rhön-Grabfeld, un circondario nel nord rurale della Baviera.

Erich Wust, direttore di un parco eolico, è al centro di un universo di battaglie politiche, lentezze burocratiche e azioni legali.

La decentralizzazione non aiuta: la Baviera ha introdotto una regola chiamata "10H", in base alla quale le nuove turbine eoliche devono trovarsi a una distanza equivalente a 10 volte la loro altezza rispetto alle case più vicine. Wust chiede ai politici di rivedere, dopo le elezioni, le leggi riguardanti l'energia: "Se vogliamo potenziare le energie rinnovabili - dice - dobbiamo liberarci di tutti i blocchi. In particolare in Baviera dobbiamo sbarazzarci di questa regola 10H il prima possibile. La 10H è la ragione per cui non sono state presentate richieste di costruire parchi eolici negli ultimi due anni".

La resistenza dei cittadini

Ma perché c'è tanta resistenza contro le turbine eoliche in comuni rurali come Wargolshausen? Alcuni sostengono di voler proteggere gli uccelli, altri si lamentano dei rumori, altri ancora parlano di conflitti nell'uso del terreno. Hubert Warmuth, consigliere municipale, lamenta: "Il comune non può più progettare aree residenziali a causa dei due parchi eolici previsti. La morale è che io non posso più aprire cantieri".

Monika Zimmer fa parte di Sukrg, l'Associazione per la protezione dell'ambiente e del patrimonio culturale nel Rhön-Grabfeld. Ci informa che "1.700 persone hanno firmato la nostra petizione. L'80 per cento degli abitanti qui di Wargolshausen è contrario all'energia eolica".

Un altro membro dell'organizzazione, Stefan Reinhart, commenta: "Wargolshausen sarà completamente circondata da turbine eoliche alte 200 metri. Ci sentiamo sopraffatti".

E Julia Diller rincara: "Temiamo che le nostre case perderanno valore, quando saranno costruite queste 23 turbine eoliche".

Le critiche ai politici

Verdi e conservatori vogliono entrambi riservare il 2 per cento del territorio nazionale alle turbine eoliche. E socialdemocratici e conservatori promettono entrambi di ridurre i tempi per l'assegnazione dei permessi da sei anni a sei mesi.

A Wargolshausen una battaglia amministrativa è arrivata a durare dieci anni. Ora gli investitori sono costretti a distruggere macchinari più silenziosi e sostituirli con sistemi più antiquati, ma già approvati in precedenza.

"Abbiamo bruciato 6 milioni in questo progetto. Non può andare avanti così...", si lamenta Jürgen Rüth, un investitore. E per un altro, Harald Scwarz, "Ci vuole una maggiore affidabilità della politica in futuro. Quasi tutti i partiti prevedono nei loro programmi di accelerare le procedure. Ci vuole affidabilità, perché la transizione energetica è necessaria. Quello che è accaduto qui è una catastrofe".

Raimund Kamm, dell'Associazione per le energie rinnovabili della Baviera, difende gli interessi dei produttori di energie rinnovabili. In passato i partiti al governo erano strettamente legati alla lobby tedesca del carbone, dice. Per la prossima legislatura Kamm vede un problema simile: "Oggi, nel 2021, il principale interesse dell'industria del gas naturale è fermare la transizione energetica... La loro lobby ha una grande influenza, ed è molto pericolosa. Dobbiamo mettere fine ai giochi di questi politici. Dobbiamo denunciarli come inquinatori. Non possiamo permetterci di perdere altri quattro anni".

Ebersberg: salvare i pipistrelli o salvaguardare le specie?

Ebersberg è un altro circondario rurale, che sta sperimentando nuovi modi di politica partecipativa.

I cittadini hanno potuto votare sull'installazione di turbine eoliche nella foresta vicina, ma lontano dalle abitazioni. L'Agenzia locale per l'energia è stata incaricata di fornire informazioni, organizzando fra l'altro giochi di ruolo su come ridurre i livelli di CO2. Dalla consultazione cittadina è emersa una maggioranza favorevole agli impianti eolici.

"L'obiettivo del circondario di Ebersberg è di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 - spiega Manuel Knecht dell'Agenzia per l'energia -. Il pilastro più importante per il futuro sarà il fotovoltaico e, molto importante, le turbine eoliche. Solo così completeremo la transizione energetica. Guardiamo che cosa succede se costruiamo o no una turbina eolica, e ci accorgiamo che dobbiamo costruirle".

Quella di Ebersberg è una delle più grandi foreste della Baviera. Per installare turbine eoliche qui ci vorrebbe solo una parte minuscola del terreno coperto dalla foresta. Ma c'è chi non accetta il risultato del voto e prepara azioni legali. Come Kerstin Mertens, della Società per la protezione della foresta di Ebersberg, o Benedikt Sommer, dell'Associazione per la protezione degli uccelli.

I due ci mostrano una mappa. "Vogliono installare qui le cinque turbine, dentro la foresta, in profondità", dice Mertens. E Sommer prosegue: "... Mentre il circondario di Ebersberg avrebbe abbastanza spazio fuori della foresta per mettere le turbine".

Mentre i politici dibattono della possibilità di limitare il diritto di fare causa per consentire ai progetti per le energie rinnovabili di andare avanti, Mertens ci mostra la ragione per cui lotta contro le turbine: "Quando i pipistrelli si avvicinano ai rotori, si crea una pressione negativa che gli fa esplodere i polmoni".

E per quanto riguarda gli uccelli, dice Sommer, "Qui vive il falco pecchiaiolo, una specie rara e rigorosamente protetta che rischia di schiantarsi contro le pale delle turbine. È qui che si riproducono, sono solo poche coppie e ogni singola vittima per collisione rappresenterebbe una grossa perdita".

Per altri però la priorità è la lotta al cambiamento climatico, che sta accelerando.

In qualità di professore universitario, Söner Schöbel-Rutschmann progetta proposte su come integrare i parchi eolici nel paesaggio. Lea Steiner, studentessa di geografia, ha preso parte a un comitato locale per l'energia, sviluppando proposte su come rendere compatibili gli obiettivi di riduzione di CO2 con i punti di vista dei cittadini a livello locale. Entrambi fanno presente che questa è una foresta creata e utilizzata soprattutto per motivi economici.

"Vogliamo proteggere ogni singolo pipistrello e uccello o vogliamo progettere la specie? Credo che le turbine eoliche contribuiscano in modo più ampio alla conservazione delle specie", afferma Steiner. E per Schöbel-Rutschmann non c'è tempo da perdere, perché "In Germania al momento abbiamo 30 mila turbine eoliche. Se prendiamo la transizione energetica sul serio, inclusa l'intera domanda di energia industriale che abbiamo, abbiamo bisogno del doppio o del triplo di energia generata dal vento".

Tanto posto al sole

Karl Schweisfurth, un agricoltore locale, ci ricorda che anche il sole è sfruttato in Germania e dice di voler coprire il suo fienile con pannelli fotovoltaici.

I principali partiti politici concordano sulla necessità di più energia solare, ma non su come gestirla e su dove mettere i pannelli.

Per Schweisfurt la soluzione è semplice: "Abbiamo abbastanza tetti nel circondario per installare i pannelli e produrre tutta l'energia necessaria. C'è un agricoltore qui, Benno, che ha tre grandi stalle. Per la sua azienda non ha bisogno di tutta quest'energia che produrrebbe. Se avessimo una compensazione decente in cambio dell'energia residua, potremmo evitare di installare pannelli fotovoltaici in aperta campagna. Non c'è bisogno di 30 centesimi per kilowattora, 15 o 18 sarebbero sufficienti":

Sarà il prossimo governo tedesco a decidere del futuro utilizzo del terreno. Chi otterrà lotti, e quali? E per farne quale uso? Per realizzare la transizione energetica, è necessaria una revisione urgente del quadro giuridico.

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