Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Come procede la strategia vaccinale nell'Unione Europea?

Come procede la strategia vaccinale nell'Unione Europea?
Diritti d'autore  NICOLAS MAETERLINCK/AFP
Diritti d'autore NICOLAS MAETERLINCK/AFP
Di Aida Sanchez Alonso
Pubblicato il
Condividi Commenti
Condividi Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Link copiato!

Enormi disparità fra i paesi europei per quanto riguarda il numero di vaccinati

A sei mesi dall'inizio della strategia di vaccinazione nell'UE, l'Europa sembra essere pronta per il suo obiettivo del 70% a luglio.

Il 58% della popolazione ha già ricevuto una dose del vaccino. Ma i numeri variano da paese a paese. Mentre in Belgio e Malta oltre il 71% della popolazione ha già ricevuto una vaccinazione, i numeri diminuiscono in Bulgaria, dove solo il 16% dei cittadini ha ricevuto la prima dose.

Tutti i paesi membri hanno iniziato con una strategia basata sull'età, dando priorità alle persone più vulnerabili.

Così il dottor Edoardo Colzani:  "Non esiste un'unica strategia che funzioni meglio in tutti i contesti e in tutti i luoghi. Qualsiasi strategia deve tenere conto della situazione, delle forniture di vaccino, della popolazione a rischio e della situazione epidemiologica della malattia in quel momento".

Portogallo, Spagna e Irlanda sono gli unici paesi dell'UE che non hanno ancora aperto la vaccinazione a tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni.

Ora il prossimo passo per l'UE è vaccinare gli adolescenti. Il vaccino Pfizer/BioNTech è attualmente l'unico approvato dall'EMA per l'uso su adolescenti dai 12 ai 15 anni e quello di Moderna è in fase di revisione.

Dice Sophie Lucas, immunologa presso il de Duve Institute – UC Louvain:  "Non sono miniadulti, hanno il loro modo di reagire ai vaccini. Quindi è davvero importante testare i vaccini in diverse fasce di età per determinare la dose di vaccino appropriata, ad esempio sotto i dodici anni. E certo, dimostrare oggettivamente che l'efficacia e la sicurezza dei vaccini sono equivalenti sotto i dodici che sono sopra i dodici".

Gli adolescenti non sono tra la popolazione più vulnerabile, ma la loro vaccinazione può avere molti benefici per la popolazione.

Continua la dottoressa Sophie Lucas: "Oltre ai vantaggi individuali per i ragazzi ci sono ovviamente anche vantaggi collettivi. Perché sembra sempre più ovvio che la vaccinazione ridurrà il rischio di trasmettere la malattia virale e anche se gli adolescenti in particolare non contraggono forme gravi di malattia, sono serbatoi per questo virus e possono contribuire a trasmetterlo. Quindi diminuire la trasmissione da parte dei giovani sotto i 18 anni può essere estremamente utile dal punto di vista collettivo”.

Paesi come Germania, Romania, Italia, Francia o Estonia hanno già aperto le vaccinazioni per tutti i cittadini sopra i 12 anni.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi Commenti

Notizie correlate

Rinnovabili, l'Ue presenterà un piano da 1,2 miliardi di euro per la rete elettrica

Primo sciopero generale in 12 anni in Portogallo: in piazza l'11 dicembre per diritti lavoratrici

Il "mago" delle fughe ci riesce ancora: Toma Taulant evade dal carcere di Opera a Milano