Una raccomandazione dell'avvocato generale della Corte di giustizia europea apre la porta a una pioggia di azioni legali contro i giganti del web
Per Facebook e gli altri giganti del web potrebbe presto arrivare una sentenza scomoda.
Mercoledì l’avvocato generale della corte di giustizia ha affermato che, nel caso di violazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, ogni autorità garante nazionale ha la competenza per agire in sede giudiziale contro Facebook e compagnie simili, sebbene quest'ultime abbiano sede in un determinato paese dell'UE.
La raccomandazione arriva dopo che il regolatore belga aveva cercato di impedire a Facebook di raccogliere dati sul comportamento di navigazione degli utenti belgi per mostrare loro pubblicità mirata senza il loro consenso.
Il gigante dei social media aveva sostenuto che ad essere autorizzato ad agire in via legale era solo il garante della privacy irlandese, poiché la sede europea di Facebook si trova a Dublino.
La raccomandazione dell’avvocato generale smonterebbe invece questa tesi.
Sebbene la raccomandazione non sia vincolante, nella maggior parte dei casi i giudici tendono a seguirla,
il che non è di buon auspicio per il futuro di Facebook e delle altre compagnie della Silicon Valley.