Ian Lesser: "La grande affluenza al voto è segno che la democrazia americana non è in pericolo". Jana Puglierin: "L'Europa non è pronta è sganciarsi dalla protezione USA".
L'Europa è pronta a fare i conti con l'America polarizzata uscita da queste ulttime elezioni statunitensi?
In questa edizione dello Stato dell'Unione lo abbiamo chiesto a due esperti: Jana Puglierin, analista del Consiglio Europeo per le Relazioni Estere e Ian Lesser, vicepresidente del German Marshall Fund.
“In questo momento in Germania stiamo dibattendo molto sul tema dell'autonomia europea - spiega Puglierin -. La ministra della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer, ad esempio, ha scritto recentemente un editoriale su Politico appoggiando apertamente Biden, perché l'Europa ha bisogno degli Stati Uniti. Non possiamo farne a meno. Secondo lei bisognerebbe lasciare perdere l'idea di un'Europa autonoma sul piano della Difesa e piuttosto continuare a costruire un futuro insieme agli Stati Uniti.
In generale, spiega l'esperta, in Europa, nel suo insieme, persiste la convinzione che senza gli Stati Uniti non non ci si potrebbe difendere da attacchi nucleari o da eventuali agressioni russe.
L'Europa però non nasconde le sue preoccupazioni sullo stato di salute della democrazia americana, su cui però il professore Lesser non ha una visione totalemente cupa.
"Tra le cose degne di nota di queste elezioni - afferma Lesser - c'è il numero dell'affluenza. Che ha sfiorato il 70%, un numero straordinario per gli Stati Uniti. So che in Europa può sembrare normale, ma non lo è affatto oltreoceano." Lesser è ottimista anche sulle future relazioni tra Use e Unione europea.
"La politica estera americana potrebbe cambiare molto presto - prevede l'esperto - e prendere una direzione che la maggior parte dei vecchi alleati troveranno distensiva e rassicurante".